Le previsioni meteo per la terza decade di gennaio
Negli ultimi tempi, si è discusso ampiamente riguardo la possibilità di un’imminente ondata di freddo che avrebbe potuto portare con sé temperature particolarmente basse e nevicate anche a quote non elevate, in pieno inverno. Questo fenomeno avrebbe avuto ripercussioni positive sull’ambiente e sulle montagne del Mediterraneo, che traggono beneficio dal freddo e dalla neve per mantenere un equilibrio ecologico e per assicurare adeguate riserve idriche durante i mesi estivi.
Cambiamento totale
Contrariamente alle attese, sembra che il freddo tanto atteso non farà la sua comparsa. Le previsioni meteo avevano suggerito un calo delle temperature e precipitazioni nevose nelle aree adriatiche e meridionali tra il 21 e il 22 gennaio. Tuttavia, il vortice polare, che si prevede si intensifichi in quel periodo, potrebbe vanificare ogni possibilità di un ritorno a condizioni invernali più rigide.
Dominio del vortice polare
Il vortice polare, infatti, dovrebbe rafforzarsi sull’Atlantico settentrionale, causando la formazione di una profonda depressione vicino all’Islanda. Questo evento porterà con sé correnti calde e subtropicali che influenzeranno l’intero bacino del Mediterraneo. In presenza di un vortice islandese esteso e pronunciato, l’alta pressione tende a stabilizzarsi sull’Italia, mentre le correnti fredde artiche vengono dirottate verso l’Europa orientale.
Implicazioni della NAO Positiva
Questa configurazione meteorologica è conosciuta come NAO positiva e comporta effetti negativi sulle condizioni invernali in Italia. Al contrario, l’alta pressione favorisce un clima stabile e temperature che possono eccedere di gran lunga le medie stagionali, dando vita a un’atmosfera quasi primaverile. È proprio questo il rischio che si prospetta per la terza decade di gennaio.
Prospettive future per il freddo e la neve
Di conseguenza, le aspettative per gelo, freddo e neve a bassa quota vengono nuovamente rimandate, forse fino alla fine di gennaio o addirittura a febbraio, quando potrebbe verificarsi un nuovo indebolimento del vortice polare. Ovviamente, queste sono solo previsioni a lungo termine e sarà necessario attendere ulteriori aggiornamenti per comprendere quando il vortice polare lascerà spazio a masse d’aria fredda di interesse per le nostre latitudini.