Impatto dell’alta pressione subtropicale nordafricana sul clima e sull’inquinamento
Come era stato ampiamente previsto nei giorni precedenti, ci troviamo nuovamente a fronteggiare l’effetto dell’alta pressione, che questa volta ha origine subtropicale nordafricana. Questo fenomeno climatico ci accompagnerà per molti giorni consecutivi, rappresentando un ulteriore duro colpo per l’inverno, che aveva tentato di manifestarsi per un breve periodo la scorsa settimana. Tuttavia, sembra che questo tentativo sia stato vano, considerando che la neve caduta in montagna verrà rapidamente eliminata dalle notevoli anomalie termiche che si prevedono per i prossimi giorni.
Anomalie termiche clamorose
È importante ricordare che questo potente anticiclone porterà sul Mediterraneo aria molto calda di origine subtropicale, causando un notevole aumento delle temperature in alta quota, in particolare in montagna, anche oltre i 3000 metri di altitudine. Lo zero termico, ovvero la quota in cui si registra una temperatura dell’aria di 0 °C, nei prossimi due giorni raggiungerà valori eccezionali, superando i 3500 metri di altitudine sulle Alpi e anche sull’Appennino settentrionale. Si tratta di valori sorprendenti, non solo per la stagione invernale, ma anche per le altre stagioni dell’anno.
Inversioni termiche e inquinamento
Mentre in quota si registreranno temperature più elevate, nelle zone più basse, come pianure e valli, si verificherà il fenomeno dell’inversione termica, soprattutto durante le ore notturne, che causerà un abbassamento delle temperature e una sensazione di freddo. Tuttavia, dietro questi strati di inversione termica, che si mantengono a quote basse, si nasconde purtroppo una elevata concentrazione di inquinanti.
L’aumento della pressione atmosferica nei bassi strati impedisce significativi movimenti d’aria. Anzi, l’aria tende a ristagnare per molti giorni consecutivi, favorendo un costante accumulo di smog e di tutti i tipi di inquinanti prodotti dalle attività umane.
Pericoli per la salute
Uno degli inquinanti più preoccupanti è il biossido di azoto, che rappresenta un serio rischio per le nostre vie respiratorie. Questo gas, altamente tossico, è prodotto principalmente dai motori dei veicoli, dalle centrali elettriche e dagli impianti di riscaldamento. Ha un odore pungente e può causare irritazione agli occhi, al naso, alla gola, tosse, difficoltà respiratorie, irritazioni delle mucose e alterazioni croniche della funzionalità respiratoria. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento atmosferico è responsabile di 8 milioni di morti premature ogni anno in tutto il mondo.
Situazione critica nei prossimi giorni
Le alte concentrazioni di inquinanti sono destinate ad aumentare ulteriormente nei prossimi giorni, in particolare durante la prossima settimana, quando l’anticiclone diventerà ancora più stagnante sul Mediterraneo. Al momento, il pericolo meteo principale è rappresentato proprio dall’anticiclone, che ci terrà compagnia per almeno altri 10 giorni.