Previsioni meteo: un nuovo ciclone in arrivo
Dopo una breve pausa concessa dalle ultime piogge del ciclone di fine febbraio, il meteo per il prossimo fine settimana non sembra promettere nulla di buono. Un nuovo ciclone, proveniente dall’Atlantico, è in arrivo e porterà con sé piogge e temporali. Questa perturbazione non darà “un attimo di respiro” tra le varie ondate di maltempo che hanno già colpito il nostro Paese. A partire da sabato, il nordovest sarà interessato da piogge intense, ma sarà domenica la giornata più critica, con l’intero nord e le regioni tirreniche sotto la minaccia di nubifragi, piogge diffuse e forti venti.
Week-end turbolento
Il fine settimana si apre con forti piogge al nordovest, preludio di quello che si prospetta essere un weekend altamente turbolento per l’Italia. Queste precipitazioni, sebbene intense, saranno solo l’inizio di un peggioramento progressivo del tempo, con un aumento dell’intensità e dell’estensione delle piogge e dei temporali previsti per la giornata successiva.
Domenica con piogge e nubifragi
La domenica si preannuncia come la giornata più critica: le piogge saranno diffuse e forti sull’intero nord Italia, con particolare attenzione su Piemonte, Liguria e Lombardia, dove si prevede il rischio di nubifragi. Queste regioni potrebbero essere colpite da precipitazioni che raggiungeranno i 200-250 mm a ridosso dei monti, causando potenziali esondazioni e ingrossamenti dei corsi d’acqua.
Rischio conseguenze?
Le forti precipitazioni previste rappresentano un serio rischio di disagi per la popolazione e per le infrastrutture, specie in quelle aree già vulnerabili a seguito delle recenti ondate di maltempo. L’ingrossamento dei corsi d’acqua potrebbe portare a esondazioni e a situazioni di pericolo per l’incolumità pubblica, soprattutto nelle regioni più a rischio come Piemonte, Liguria e Lombardia.
La perturbazione si sposterà verso i Balcani ad inizio settimana, lasciando alle sue spalle le ultime piogge al sud e sul Nordest. Tuttavia altre piogge si prevedono nei giorni successivi, ma questo lo vedremo meglio nei prossimi editoriali.