Il meteo in Thailandia: inondazioni senza precedenti
La Thailandia è stata recentemente sconvolta da inondazioni di portata eccezionale, che hanno causato distruzione e disperazione tra la popolazione. Questi eventi meteorologici estremi, che hanno interessato centinaia di migliaia di persone, hanno messo in luce la necessità di trovare soluzioni a lungo termine per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Le inondazioni, infatti, sono state le più gravi degli ultimi decenni, nonostante la stagione dei monsoni, che solitamente si verifica da luglio a ottobre.
Il ruolo del cambiamento climatico e del fenomeno La Niña
Secondo Thanapon Piman, un esperto del SEI Asia Center, il cambiamento climatico ha avuto un ruolo determinante nel peggioramento della situazione. In particolare, il fenomeno de La Niña, che provoca il raffreddamento delle acque dell’Oceano Pacifico centrale e orientale, ha portato a precipitazioni molto più intense del normale. A Chiang Rai, ad esempio, le piogge di agosto sono state del 40% al 50% superiori alla media, causando inondazioni senza precedenti.
Il Tifone Yagi e le sue conseguenze
La situazione è stata ulteriormente aggravata dal Tifone Yagi, che ha colpito la Thailandia e altre nazioni del Sud-est asiatico a metà settembre. Questo evento meteorologico ha causato danni a più di 150.000 famiglie e ha provocato 46 vittime. Le intense piogge hanno saturato il suolo, rendendolo incapace di assorbire ulteriori precipitazioni, il che ha portato a inondazioni estreme quando il tifone ha colpito.
Un problema regionale
Le inondazioni non sono un fenomeno isolato in Thailandia, ma si verificano anche in Vietnam, Filippine, Laos e Myanmar, mostrando un problema regionale di vasta portata. A Chiang Mai, le inondazioni hanno recentemente intensificato la loro presenza, influenzando i collegamenti ferroviari giornalieri con Bangkok e causando frane che hanno interrotto le strade.
Le conseguenze delle inondazioni
A Chiang Rai, le inondazioni hanno persistito per settimane, colpendo almeno 1.268 famiglie. I residenti hanno riferito che l’acqua ha raggiunto livelli all’altezza della vita e, nonostante il ritiro delle acque, fango denso ha invaso le strade e gli edifici. Chalermpon “Por” Thungkham, proprietario di un ristorante di zuppa di riso, ha condiviso come le inondazioni abbiano rovinato la sua casa e il suo esercizio commerciale, causando danni significativi e interrompendo l’approvvigionamento idrico necessario per la pulizia.
La risposta della comunità
A Mae Sai, situata a nord, i parenti dei residenti sono accorsi da tutto il paese per aiutare nella pulizia delle case danneggiate. Il Tempio Buddista Wat Tham Pha Chom, situato su una collina, è diventato un rifugio temporaneo per centinaia di residenti, offrendo cibo, acqua potabile e vestiti grazie a donazioni e sussidi governativi.
La necessità di un piano a lungo termine
La necessità di un piano a lungo termine per la gestione delle inondazioni è stata sottolineata da Arisara Lekkham, docente alla School of Law dell’Università Mae Fah Luang. Ha proposto che la gestione delle inondazioni diventi un impegno regolare e non solo una risposta stagionale, enfatizzando l’importanza di sistemi di allerta precoce e misure di soccorso aggiuntive per le persone colpite.