Il colpo di coda dell’inverno: un fenomeno da non sottovalutare
Non è necessario essere esperti del settore per comprendere il significato di un’espressione come “colpo di coda dell’inverno”. Chi lavora nel campo della meteorologia sa bene che questo fenomeno può presentarsi con diverse sfumature climatiche.
Il periodo in cui si verifica
Il concetto di colpo di coda dell’inverno non è applicabile ai mesi di gennaio e febbraio, che sono chiaramente invernali. Si adatta invece ai mesi di marzo e aprile, ovvero alla primavera. Ma di quale primavera stiamo parlando? Quella meteorologica o quella astronomica? La risposta dipende dai punti di vista. Noi, che operiamo nel settore meteorologico, dobbiamo considerare le stagioni da questo punto di vista e, quindi, un’irruzione artica in questo periodo sarebbe definita come un colpo di coda dell’inverno.
La primavera astronomica
Chi considera la primavera dal punto di vista astronomico, invece, vedrebbe eventuali irruzioni artiche nelle prime tre settimane di marzo come un evento del tutto normale.
Un evento insolito ma non impossibile
Il colpo di coda dell’inverno è un evento insolito, caratterizzato da un’irruzione di aria fredda tardiva che può portare nevicate abbondanti anche a bassa quota. Se dovesse verificarsi in questi giorni, per noi sarebbe già considerato fuori tempo massimo, nonostante la consapevolezza che marzo può avere spesso caratteristiche invernali.
L’impatto sull’agricoltura
Ci sono altri aspetti da considerare, come l’evoluzione vegetativa, ma non sono di nostra competenza. Sappiamo però che il freddo tardivo può rappresentare un grosso problema per il settore agricolo, quindi un colpo di coda dell’inverno non sarebbe gradito dagli agricoltori, soprattutto dopo un inverno particolarmente mite come quello che abbiamo appena trascorso.
Prepararsi all’eventualità
Comunque la si guardi, il colpo di coda dell’inverno è un fenomeno da mettere in preventivo. Siamo ancora a marzo e poi ci sarà aprile, quindi un’irruzione artica tardiva non sarebbe affatto insolita, neanche tra un mese. Bisogna essere pronti ad affrontare questa eventualità, sia dal punto di vista meteorologico che agricolo.