Il meteo nel Mediterraneo occidentale: un quadro complesso
Nelle scorse settimane, il Mediterraneo occidentale è stato palcoscenico di un intricato scenario meteo, con un meteo particolarmente avverso che ha colpito diverse zone d’Italia. Un’insolita combinazione di un’area di Alta Pressione stabile a est e un sistema ciclonico proveniente dall’Oceano Atlantico ha portato a un’eccezionale quantità di precipitazioni sulle regioni settentrionali del nostro Paese. E, a quanto pare, il meteo non sembra voler cambiare rotta…
Un meteo statico
L’Alta Pressione che ha preso posizione sui Balcani ha impedito il normale flusso dei sistemi di bassa pressione verso est. Questo ha consentito a diversi cicloni di rimanere a lungo nelle vicinanze delle Baleari, creando un gradiente barico molto pronunciato tra il Mediterraneo occidentale e le zone interne europee. Questo gradiente ha innescato forti correnti di Scirocco, ricche di umidità, che hanno interessato principalmente le regioni settentrionali italiane.
Le correnti sciroccali hanno portato a precipitazioni eccessive, soprattutto sul Golfo del Leone, ma anche sul Tirreno e sulle zone settentrionali italiane, come il Piemonte e la Lombardia. Questo meteo ha causato precipitazioni persistenti e, in alcune zone, allagamenti e smottamenti. Il sistema ciclonico è stato ostacolato nel suo avanzamento verso levante a causa della persistenza dell’Anticiclone balcanico, causando un rallentamento dell’evoluzione meteorologica.
Previsioni meteo per il Nord Italia: accumuli impressionanti
Le abbondanti precipitazioni previste nei prossimi giorni rappresentano un serio rischio idrogeologico per molte città del Nord Italia, in particolare quelle situate tra le Alpi e le Prealpi. Città come Verbania, Varese, Biella e Como stanno già registrando elevati accumuli pluviometrici. Le previsioni meteo attuali indicano che Verbania potrebbe accumulare fino a 300 mm di pioggia in pochi giorni, una quantità che supera le medie stagionali e pone serie preoccupazioni per il rischio di esondazioni.
Nella zona di Como, che potrebbe vedere accumuli superiori ai 170 mm, si teme per la tenuta del suolo e il possibile innalzamento dei livelli dei fiumi. Anche le zone montane attorno a Biella e Lecco sono a rischio, con previsioni di precipitazioni intense e costanti, che potrebbero causare frane e colate di fango.
In Liguria, le città di Genova e Savona sono note per essere particolarmente vulnerabili ai fenomeni meteorologici estremi, soprattutto a causa della loro morfologia territoriale. Gli accumuli di pioggia previsti, intorno ai 150 mm per Genova e 166 mm per Savona, potrebbero provocare allagamenti urbani e gravi disagi alla viabilità.
La prevenzione e il monitoraggio: strumenti fondamentali
Gli abitanti delle zone sopra citate devono prestare particolare attenzione alle allerte della Protezione Civile e mantenere un costante monitoraggio della situazione, in particolare nei settori più esposti a rischi idrogeologici. Le zone montane e le aree ad alta urbanizzazione sono tra le più vulnerabili, soprattutto in regioni come il Piemonte, la Lombardia e la Liguria, dove il suolo già saturo potrebbe non reggere a ulteriori precipitazioni.
È fondamentale che i cittadini vengano informati tempestivamente sulle possibili evoluzioni del meteo, attraverso allarmi e aggiornamenti costanti. Il rischio di esondazioni e frane rende necessarie evacuazioni preventive e la chiusura di strade e infrastrutture a rischio.