Attualmente, il Nord Italia sta vivendo una fase meteo caratterizzata da una notevole instabilità. L’estate sembra ormai un ricordo lontano, con piogge e temporali che continuano a colpire le regioni settentrionali. Esaminiamo la durata di questa situazione.
Le dinamiche del maltempo
Le regioni settentrionali si trovano ai margini di un vasto anticiclone che porta aria calda al Sud Italia. Tuttavia, le regioni nord-occidentali sono interessate da flussi d’aria estremamente umida provenienti dall’Atlantico. La combinazione di caldo e umidità sul bordo dell’anticiclone crea condizioni favorevoli a fenomeni meteo intensi. Abbiamo attraversato diversi giorni di maltempo estremo, ora c’è una pausa, ma non è ancora finita…
Temperature sotto la media
Questo cambiamento meteo ha portato a una diminuzione delle temperature, che interessa gran parte del Centro-Nord. L’instabilità è alimentata da un flusso d’aria umida proveniente dall’Atlantico, che costringe l’alta pressione a ritirarsi, creando condizioni per fenomeni meteorologici potenzialmente intensi a causa dei notevoli contrasti termici.
Le previsioni meteo indicano un tempo incerto anche oltre metà maggio, con piogge e temporali che potrebbero continuare a influenzare il meteo in molte aree italiane nella settimana entrante. Insomma, per ora non c’è traccia di sole e caldo persistente. Sarà necessario attendere ancora per osservare un cambiamento significativo verso condizioni meteo più stabili e tipicamente estive.
Un fenomeno normale?
Molti si chiedono se sia normale avere un’Italia così divisa in due. La risposta è no, nel senso che è normale se accade occasionalmente, ma se si verifica settimana dopo settimana, diventa qualcosa di anomalo. Il Settentrione continua a essere colpito da piogge e temporali, mentre il Meridione, che avrebbe estremamente bisogno di acqua, riceve solo la coda dei fronti o un anticiclone perenne.
Purtroppo, questo non è altro che una conseguenza delle situazioni di blocco, frequenti e persistenti. Lo stesso tipo di tempo persiste per settimane o mesi, e a farne le spese sono le zone che ricevono troppa pioggia, oppure quelle dove non piove mai.