Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.
Da tempo vi abbiamo informato che una nuova ondata di calore estremo è alle porte. Attualmente, stiamo beneficiando di un’ondata di aria fresca che ha attraversato l’Italia, lasciando dietro di sé un’instabilità atmosferica, un fenomeno ben noto in meteorologia. Questa instabilità ha portato alla formazione di nubi che si sviluppano durante il giorno e che localmente possono causare temporali e piogge intense, soprattutto nelle regioni del nord-est e lungo la penisola italiana. Anche in alcune zone della Sicilia si verificano sporadicamente temporali.
Questo non ha rappresentato un miglioramento significativo per la siccità che affligge diverse aree italiane. Inoltre, ci troviamo nel pieno della stagione estiva, il periodo più secco dell’anno per le regioni con clima mediterraneo. La stagionalità spinge il flusso oceanico verso nord, lasciando spazio all’anticiclone africano che tenderà a spostarsi verso nord, scatenando un’ondata di calore intensa. Questa ondata di calore è particolarmente feroce, dato che ci troviamo in un periodo che avrebbe dovuto essere di refrigerio, ma le temperature sono generalmente al di sopra della media.
Inoltre, nelle aree dove soffiano correnti marine, le temperature possono raggiungere oggi i 39-40 °C. Se a questo aggiungiamo l’arrivo di aria calda, anzi rovente, dal Nord Africa, possiamo solo aspettarci un’ondata di calore molto intensa e severa.
L’Italia è caratterizzata da una grande varietà di microclimi: alcune aree tendono a riscaldarsi più di altre, anzi a surriscaldarsi. In particolare, le regioni occidentali italiane saranno le prime a essere colpite direttamente dall’ondata di calore, un vero e proprio colpo di calore africano, figlio di quell’anticiclone semi-permanente che abbiamo visto anche durante la stagione invernale nel Nord Africa. Questo anticiclone, durante l’inverno e soprattutto in primavera, ha generato temperature estremamente elevate nel Nord Africa, con record di temperature.
È noto che farà molto caldo, e so che molti di voi consulteranno le varie app meteo per vedere che temperatura ci sarà nella vostra località. Tenete presente che si tratta sempre solo di stime e che c’è un margine di errore. Inoltre, quando parliamo di temperature previste, stiamo parlando di valori in una visione d’insieme. Quindi, quando si parla di temperature che raggiungeranno o supereranno i 40 °C, non significa che ovunque ci saranno 40 °C, ma che il fenomeno sarà limitato a determinate aree.
Stiamo aspettando un refrigerio. Non ci sono buone notizie: possiamo solo sperare in ulteriori moderati cedimenti di questa massa anticiclonica che andrà a occupare tutto il Mediterraneo e poi a spingersi verso est e ovest. Verso occidente, addirittura congiungendosi e surriscaldando l’Anticiclone delle Azzorre nel suo settore orientale, portando temperature sopra la media, ad esempio, nelle Isole Canarie e a Madeira. Quindi, l’Africa sarà predominante. Tuttavia, questa forza tenderà nei giorni a venire a mostrare delle vere e proprie falle. In poche parole, si tratta di enormi fessure di masse d’aria dove scivolerà aria più fresca e umida proveniente da nord. Ed è questa l’aria che interesserà l’Italia più volte nelle prossime settimane, donandoci un refrigerio parziale. Dico parziale perché le temperature rimarranno sopra la media, ma non saranno più roventi.
Ma attenzione a non illuderci: questi eventi meteo di refrigerio saranno solo temporanei; subito dopo, la falla tenderà a richiudersi e l’anticiclone africano riporterà le temperature a livelli molto alti.
Quindi, avremo un alternarsi di eventi roventi e brevi periodi con temperature sopra la media, tutto sommato accettabili, anche perché ci siamo ormai abituati al grande caldo. Così abituati che, quando sentiamo dire che ci saranno 30 °C, ovviamente per località di pianura, a molti sembra che la temperatura possa essere addirittura quasi sotto la media. Anzi, mi dicono che si sta tutto sommato bene.
La media di riferimento del trentennio fino al 2010 contemplava temperature massime medie per il mese di luglio attorno ai 30 °C in gran parte delle località pianeggianti italiane, e non di certo temperature superiori a 35 °C come spesso abbiamo vissuto nelle ultime stagioni estive. È evidente che non appena scatterà il nuovo aggiornamento del trentennio di riferimento, le temperature medie aumenteranno e quindi la calura apparirà meno evidente. Ma tutto questo accade perché siamo in una fase di cambiamento climatico verso il caldo.
Di certo, però, tutto questo calore produrrà qualche sconquasso. Abbiamo già menzionato che la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi, e questo scombussolerebbe il clima oceanico del settore settentrionale e sicuramente anche quello europeo, soprattutto durante la stagione invernale. Alcuni scienziati identificano questo evento come l’avvento di inverni gelidi. Questo potrebbe persino interessarci. Ma per ora siamo in una fase dove dobbiamo affrontare il presente, che non prevede inverni gelidi. La Corrente del Golfo, seppur più debole rispetto al passato, esiste ancora e mitiga le coste oceaniche dell’Europa centro settentrionale, fino all’Artico.
Ma ecco che di certo c’è l’anticiclone africano che ha praticamente preso posto sul Mediterraneo all’Alta pressione delle Azzorre che ci offriva delle stagioni estive estremamente piacevoli, che solo coloro che hanno almeno trent’anni hanno potuto vivere. Nella mia generazione, decisamente sopra i trent’anni di età, l’estate era un periodo d’oro, dove si poteva tranquillamente uscire anche al pomeriggio senza patire le pene d’inferno. Di certo faceva caldo d’estate, ma non era terribile come molti sostengono oggi, che aspettano quel refrigerio che prima o poi arriverà, ma quando spesso non si sa. Ricordo come fosse ieri, la Rottura di Ferragosto, quando l’estate finalmente attenuava la calura, le ondate di calore erano solo temporanee, e avvenivano prima del passaggio di una perturbazione.
Un vero refrigerio lo avremo sicuramente a settembre, quando si attenuerà la radiazione solare e l’inclinazione terrestre porterà gradualmente a una situazione meno favorevole per ondate di calore roventi. Probabilmente, vivremo la stagione estiva di un tempo che si è spostata proprio a settembre e nella primissima parte di ottobre. Sì, cari ragazzi, soprattutto coloro che hanno meno di trent’anni, settembre dei giorni nostri è l’estate che si vedeva un tempo.
Ora come ora, il refrigerio non è altro che una temperatura vicina alla media. Non possiamo di certo inventarci niente di più, ma attenerci a quanto i modelli matematici di previsione illustrano ad oggi. Se ci saranno novità nei prossimi giorni, ne parleremo in questa sede.