La scoperta di forme di vita aliene: un’ipotesi sempre più concreta
Ellen Stofan, all’epoca a capo della ricerca della Nasa, nel 20215 a Washington, ha espresso con convinzione la sua previsione: l’umanità potrebbe presto scoprire prove inconfutabili dell’esistenza di forme di vita aliene su altri pianeti. Questa affermazione ha suscitato grande interesse, considerando che la nostra galassia ospita oltre 200 miliardi di pianeti simili alla Terra.
Nonostante molti appassionati abbiano sempre sostenuto l’ipotesi che non siamo gli unici esseri intelligenti nell’universo, l’idea che potremmo fare un salto di gigante nella ricerca di forme di vita aliene nei prossimi vent’anni ha sorpreso anche i più ottimisti.
La ricerca di vita extraterrestre: un obiettivo sempre più vicino
Stofan, durante una conferenza a Washington, ha dichiarato: “Credo che riusciremo ad ottenere indizi molto chiari sulla presenza di forme di vita extraterrestri nel corso del prossimo decennio e probabilmente tra i 10 e i 20 anni nel futuro saremo in possesso di prove certe al riguardo. Sappiamo dove guardare, sappiamo come guardare e in molti casi abbiamo anche la tecnologia adeguata per farlo.”
Jeffery Newmark, all’epoca direttore provvisorio del dipartimento di eliofisica della Nasa, ha aggiunto: “Ormai la domanda non è più ‘se’ troveremo vita su altri pianeti, ma ‘quando’ la troveremo. Ovviamente, non stiamo parlando di omini verdi, ma di microrganismi.”
La scoperta di vita nel nostro sistema solare: un obiettivo possibile
Jim Green, direttore del dipartimento di planetologia della Nasa, ha sottolineato i risultati di un recente studio su Marte, che ha dimostrato che oltre la metà dell’emisfero nord del pianeta rosso era in passato ricoperta da oceani profondi varie miglia. “La comunità scientifica sta facendo progressi enormi,” ha commentato. “Ho detto alla mia squadra che intendo essere a capo del dipartimento di planetologia quando scopriremo vita all’interno del nostro sistema solare: i satelliti di grandi pianeti come Europa sono i principali candidati.”
La ricerca di vita su pianeti diversi dalla Terra: un’impresa affascinante
John Grunsfeld, amministratore associato della Nasa, ha espresso la sua impazienza di scoprire quali forme di vita verranno trovate su pianeti molto diversi dalla Terra: “Una volta superato Marte, che è formato dagli stessi elementi presenti sulla Terra, la possibilità che le forme di vita siano simili a quelle del nostro pianeta sono molto basse. Credo che siamo distanti circa una generazione dal raggiungimento dei limiti del nostro sistema solare; dopodiché, l’obiettivo successivo sarà un pianeta orbitante intorno a una stella vicina a noi.”
Ellen Stofan: una carriera dedicata alla ricerca spaziale
Ellen Stofan ha ricoperto il ruolo di sottosegretaria per la scienza e la ricerca presso lo Smithsonian, supervisionando vari enti, tra cui il National Air and Space Museum, il National Museum of Natural History e il National Zoo and Conservation Biology Institute. Le Smithsonian Libraries and Archives, la Smithsonian Scholarly Press e lo Scientific Diving Program rispondono a Stofan. Si concentra sull’iniziativa “Our Shared Future: Life on a Sustainable Planet” e sulla ricerca in biodiversità, cambiamenti climatici, salute globale, comunità sostenibili e giustizia ambientale.
Prima di entrare allo Smithsonian, Stofan ha accumulato oltre 25 anni di esperienza in organizzazioni spaziali, con un forte background in geologia planetaria. È stata scienziata capo alla Nasa (2013-2016), consulente principale per la pianificazione strategica e i programmi della Nasa. Ha contribuito allo sviluppo di un piano per portare gli esseri umani su Marte e ha lavorato su strategie per supportare l’attività commerciale in orbita terrestre bassa durante la transizione dalla Stazione Spaziale Internazionale all’invio di esseri umani sulla Luna e su Marte.
La ricerca di Stofan si concentra sulla geologia di Venere, Marte, la luna di Saturno Titano e la Terra. La sua missione preferita è stata Cassini per il suo interesse per Titano.
Stofan ha pubblicato molto e ricevuto numerosi premi, tra cui il Presidential Early Career Award for Scientists and Engineers e la NASA Distinguished Service Medal. È stata nominata una delle “Persone straordinarie del 2014” dalla CNN e ha co-scritto i libri Planetology: Unlocking the Secrets of the Solar System e Next Earth: What Our World Can Teach Us About Other Planets, pubblicati da National Geographic.