Un’epidemia di colera che ha mietuto più di 800.000 vittime in India tra il 1899 e il 1923, diffondendosi poi in tutto il mondo, ha segnato in modo indelebile il XX secolo. Secondo recenti studi, un evento El Niño potrebbe aver avuto un ruolo determinante nel favorire la rapida diffusione di un nuovo ceppo del batterio responsabile del colera.
L’El Niño è un fenomeno meteo globale che si manifesta a causa di un insolito riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico orientale. Questo fenomeno ha ripercussioni sulle temperature e sulla forza e velocità delle correnti oceaniche a livello mondiale.
Lo studio, pubblicato su PLOS Neglected Tropical Diseases, suggerisce che le anomalie meteorologiche su larga scala potrebbero essere una possibile spiegazione per un’epidemia di colera così sincrona ed estrema. Un’altra possibile causa potrebbe essere l’emergere di un nuovo ceppo del batterio del colera.
Le analisi condotte indicano che le condizioni meteo potrebbero aver avuto un ruolo chiave nell’insolito episodio di colera tra il 1904 e il 1907, facilitando l’insediamento del nuovo ceppo. Le condizioni meteo favorevoli alla trasmissione del batterio per periodi di tempo prolungati e per anni consecutivi possono favorire l’emergenza del colera, ma anche di altri patogeni trasmessi attraverso l’acqua e vettori, strettamente legati all’ambiente.
Il gruppo di ricerca, guidato da Xavier Rodó dell’Instituto de Salud Global de Barcelona, Spagna, e i suoi collaboratori, hanno raccolto dati meteo dal 1893 al 1939 da diverse fonti. Successivamente, hanno applicato vari strumenti statistici e computazionali a questi dati, analizzando anche il numero di decessi per colera in diverse regioni dell’India durante l’epidemia.
Hanno riscontrato che l’aumento dei decessi per colera dal 1904 al 1907 coincideva con temperature stagionali insolite e modelli di precipitazioni che potrebbero essere associati a un evento El Niño. Nello stesso periodo, è emerso un nuovo ceppo del batterio del colera.
In una dichiarazione, Rodó e la co-autrice Mercedes Pascual hanno affermato: “Le variazioni delle condizioni meteo o l’evoluzione di un patogeno possono essere importanti fattori scatenanti di grandi epidemie e pandemie. Tuttavia, questi due fattori sono solitamente considerati separatamente negli studi che cercano di spiegare l’emergenza di focolai di dimensioni insolite… qui presentiamo prove indirette che i due possono agire insieme per favorire l’insediamento e la diffusione di un nuovo ceppo”.