Il periodo di dominanza di El Niño sta giungendo al suo epilogo, tuttavia, le proiezioni meteo suggeriscono che l’estate manterrà un’alta temperatura. Nonostante la transizione verso La Niña, che solitamente porta con sé un clima più freddo, l’incremento della temperatura globale continuerà a determinare il meteo, causando ondate di calore straordinarie. Il congedo di El Niño potrebbe portare a un cambiamento significativo del meteo globale, ma non risolverà i problemi derivanti dall’aumento della temperatura del nostro pianeta. Nonostante i modelli stagionali siano strumenti affidabili, è difficile prevedere con esattezza l’interazione tra oceani e terre emerse, specialmente durante la transizione da El Niño a La Niña.
El Niño e La Niña sono le due estremità opposte del ciclo naturale ENSO (El Niño-Southern Oscillation), in cui le temperature superficiali dell’oceano Pacifico equatoriale oscillano tra valori più caldi (El Niño) e più freddi (La Niña). Sebbene questi fenomeni non influenzino direttamente la circolazione atmosferica europea, non possono essere ignorati. La Niña potrebbe avere effetti marginali sull’Europa solo dal prossimo inverno. Statisticamente, gli anni di transizione tra El Niño e La Niña portano a un meteo più caldo nel Sud-Est Europa e Medio Oriente.
I modelli stagionali suggeriscono che, con una probabilità molto alta (70-100%), l’estate 2024 nel Sud Italia potrebbe essere tra le più calde mai registrate. Nel resto del paese, la probabilità varia tra il 50 e il 70%. Anche se questi dati non sono da interpretare alla lettera, indicano un aumento del calore con possibili ondate di calore.
El Niño, un fenomeno che ha un profondo impatto sul meteo globale, ha causato temperature record nel 2023. Questo fenomeno periodico provoca piogge torrenziali, inondazioni, siccità e ondate di calore, aggravando gli eventi meteorologici estremi causati dal cambiamento climatico. L’annuncio della fine di El Niño è visto positivamente, soprattutto in Africa, dove ha causato gravi inondazioni, scarsi raccolti e aumenti dei prezzi delle materie prime. La Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe ha lanciato un appello umanitario per raccogliere fondi per far fronte ai danni recenti. Tuttavia, nell’emisfero boreale, i benefici della transizione a La Niña non arriveranno in tempo per mitigare le alte temperature estive; l’impatto sarà visibile solo in autunno inoltrato.
Il passaggio tra El Niño e La Niña sta diventando sempre più rapido, complicando le strategie di adattamento. Questo alternarsi più veloce rende ancora più difficile prevedere e gestire le condizioni meteo, già rese complicate dal cambiamento climatico antropogenico.
Negli ultimi mesi, El Niño ha avuto un impatto significativo sulle condizioni meteorologiche globali, contribuendo a rendere il 2023 l’anno più caldo mai registrato. Le previsioni indicano una possibile transizione verso La Niña nei prossimi tre mesi, che potrebbe portare a nuovi pattern meteorologici. Questa transizione avrà implicazioni concrete sul meteo globale, influenzando l’agricoltura, la gestione delle risorse idriche, la salute pubblica e l’economia. Gli scienziati monitorano attentamente questi cambiamenti per fornire previsioni accurate e aiutare le comunità a prepararsi e adattarsi.
Con l’avvento di La Niña, le regioni che hanno sofferto di siccità potrebbero ricevere più precipitazioni, mentre quelle che hanno subito inondazioni potrebbero sperimentare un clima più secco. Queste transizioni non sono indolori e possono portare a pericoli concreti, come il rischio di cicloni tropicali e impatti negativi su alcune colture agricole. Ricorderei che con La Niña si è avuta siccità recod nel Nord Italia.
I fenomeni di El Niño e La Niña hanno un impatto significativo sulle condizioni meteorologiche globali e locali. È fondamentale gestire le conseguenze di questi eventi, per minimizzare i danni e proteggere le popolazioni vulnerabili. La meteorologia gioca un ruolo cruciale nel fornire le informazioni necessarie per affrontare queste sfide, permettendo di adattarsi meglio a un meteo in continua evoluzione.
Le previsioni dei fenomeni ENSO sono essenziali per gestire le conseguenze del cambiamento climatico. La Niña porterà molte novità, incertezza. Nel frattempo, noi nel Mediterraneo, avremo a che fare ben presto con due imponenti masse d’aria: quella africana del Sahara e quella Oceanica che potrebbe aumentare la sua forza. Insomma, potremmo avere una stagione estiva calda, anzi, caldissima, intervallata da fortissimi temporali.