Previsioni meteo e allerta per il 20 e 21 maggio
Il meteo del pomeriggio del 20 maggio prevede un’intensificazione delle condizioni meteorologiche avverse nelle regioni meridionali, con temporali e rovesci che si sposteranno verso il Nord-Est. Un minimo depressionario proveniente dal Golfo Ligure porterà, nel tardo pomeriggio e in serata, un aumento dell’umidità da Sud-Est, causando un incremento delle precipitazioni nelle aree meridionali e centrali. Questo potrebbe portare a nubifragi tra la sera e la notte. Le zone alpine, invece, avranno precipitazioni meno intense, con cumulate orarie che potrebbero raggiungere i 30 mm. In pianura, i venti saranno moderati o forti da est, con raffiche intense durante i fenomeni convettivi più rilevanti.
Previsioni meteo per la notte e la mattina del 21 maggio
La notte e la mattina del 21 maggio vedranno la persistenza di flussi umidi da Sud-Est, che causeranno accumuli di pioggia tra 40 e 80 mm in 12 ore nelle aree di pianura e pedemontane. La progressiva lontananza del minimo depressionario verso Nord-Est attenuerà le precipitazioni nelle zone centro-occidentali tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio, mentre rimarranno intense nelle aree centro-orientali. La serata vedrà una generale diminuzione delle precipitazioni, sebbene non siano esclusi rovesci sparsi o locali a partire dalle zone occidentali verso Est. Durante l’intera giornata, le precipitazioni totali potrebbero raggiungere tra 60 e 100 mm nelle aree di alta pianura, con un marcato carattere convettivo degli eventi.
Aggiornamenti sui codici di allerta
Il Centro Funzionale rivaluterà domani mattina, 21 maggio, i nuovi scenari previsionali e i dati raccolti sul territorio per aggiornare i codici di allerta validi dalla seconda metà della giornata.
Effetti al suolo e richiesta di attenzione
Le condizioni del suolo sono preoccupanti, considerando le precipitazioni degli ultimi 7 giorni che hanno superato i 150-200 mm, aumentando la saturazione dei suoli e la possibilità di risposte idrogeologiche rapide e significative. Si sono registrati eventi di piena nei corsi d’acqua lombardi, specialmente nell’area del Nodo Idraulico di Milano e nel reticolo di pianura. I livelli idrometrici e il riempimento dei grandi laghi prealpini sono prossimi ai valori massimi storici. Le ulteriori precipitazioni previste oggi, che potrebbero raggiungere quantità considerevoli, e le numerose criticità registrate la scorsa settimana, come allagamenti e dissesti, hanno aumentato la fragilità del territorio.
Si richiede quindi ai sistemi locali di protezione civile di mantenere una fase operativa di ATTENZIONE/PREALLARME. Questo significa predisporre il sistema locale per una rapida attivazione di azioni di monitoraggio e contrasto, come previsto nella pianificazione di protezione civile, per la salvaguardia della pubblica incolumità e la riduzione dei rischi. I presidi territoriali devono considerare la possibilità di attivare fasi operative di livello superiore, basandosi sulle valutazioni locali degli effetti al suolo e della vulnerabilità del territorio.
Attenzione ai fenomeni pericolosi
È necessario prestare particolare attenzione ai fenomeni che potrebbero rappresentare un pericolo per la sicurezza delle persone, con rischi di perdita di vite umane per cause incidentali. Tra questi fenomeni si segnalano rischi idrogeologici derivanti da precipitazioni estese, ingenti ruscellamenti superficiali con trasporto di materiali, possibili voragini dovute a erosione, rilevanti innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, occlusioni parziali o totali dei ponti nei corsi d’acqua montani minori, scorrimento superficiale delle acque nelle strade e fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque piovane, con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse, possibili insufficienze delle reti di drenaggio urbano, in particolare nell’area metropolitana milanese.
Questi fenomeni possono causare criticità significative e diffuse, con potenziali danni a edifici e centri abitati, attività e colture agricole, cantieri e insediamenti civili e industriali, sia vicini sia distanti dai corsi d’acqua. Inoltre, possono danneggiare o distruggere infrastrutture ferroviarie e stradali, argini e altre opere idrauliche.