Il meteo, con le sue temperature in costante aumento e i suoi record di calore, sta mettendo a dura prova la resistenza dei lavoratori negli Stati Uniti, rendendoli sempre più vulnerabili. Le conseguenze del meteo, tra cui decessi e incidenti, stanno diventando sempre più frequenti. Nonostante ciò, solo pochi stati americani hanno adottato misure di protezione per i lavoratori contro le alte temperature. Alcuni stati, come il Texas e la Florida, hanno persino promulgato leggi che impediscono ai governi locali di obbligare i datori di lavoro a fornire pause e acqua ai lavoratori.
Recentemente, l’Amministrazione per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (OSHA) ha proposto una nuova regolamentazione per proteggere i lavoratori dagli effetti diretti e indiretti del calore estremo. Questa proposta, la prima del suo genere, è una risposta agli sforzi dell’amministrazione Biden per contrastare gli effetti del cambiamento climatico sui lavoratori. La regola proposta imporrebbe ai datori di lavoro di fornire acqua e pause di lavoro quando l’indice di calore, che combina temperatura e umidità, supera i 26,7 gradi Celsius. Se l’indice di calore raggiunge i 32,2 gradi Celsius, entrerebbero in vigore regole più severe, tra cui l’obbligo di pause di 15 minuti ogni due ore.
Se questa normativa dovesse essere approvata, offrirebbe protezione a circa 35 milioni di lavoratori in tutto il paese, che lavorano sia all’interno che all’esterno. È facile immaginare come i lavoratori all’aperto, come quelli agricoli o edili, sperimentino direttamente gli effetti del calore estremo, ma studi dimostrano che anche i lavoratori al chiuso, inclusi quelli nei magazzini, nelle cucine e nelle fabbriche, sono influenzati dal caldo. Il meteo caldo può compromettere le capacità cognitive e la capacità decisionale, portando a incidenti apparentemente non correlati al calore, come cadute dall’alto o errori nel maneggiare macchinari.
Il calore elevato ha ripetutamente dimostrato di portare a un aumento degli infortuni e delle morti sul lavoro. Uno studio condotto da istituzioni come l’Università della Pennsylvania, l’Università della California, Los Angeles, e l’Università di Stanford, ha scoperto che le alte temperature aumentano significativamente gli infortuni riportati. Utilizzando dati confidenziali dal sistema di compensazione dei lavoratori della California, gli autori hanno scoperto che i giorni con temperature elevate di 32,2 gradi Celsius risultano in un aumento degli infortuni sul lavoro tra il 6% e il 9%, mentre i giorni con temperature di 37,8 gradi Celsius vedono un incremento degli infortuni tra il 10% e il 15%.
Le alte temperature non solo hanno effetti negativi evidenti sui singoli lavoratori, ma influenzano anche l’economia più ampia degli Stati Uniti, costando miliardi di dollari in salari persi e produttività ridotta. I dati raccolti da The Lancet rivelano che nel 2021 sono state perse oltre 2,5 miliardi di ore di lavoro a causa dell’esposizione al calore nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, della manifattura e dei servizi. Un altro studio ha scoperto che il calore estremo ha costato all’economia 100 miliardi di dollari in lavoro perso nel 2020, una cifra che si prevede aumenterà fino a 500 miliardi di dollari all’anno entro il 2050.
Il calore esacerba inoltre le disuguaglianze di reddito e di salute esistenti nell’economia. I lavoratori con salari più bassi e meno istruiti sono più propensi a lavorare in lavori precari e a vivere e lavorare in luoghi con maggiore esposizione al calore, il che significa che questi lavoratori già marginalizzati affrontano un rischio maggiore di infortuni o morte legati al calore rispetto ai lavoratori più benestanti o più istruiti.