Il granchio blu: un invasore nelle acque del Mediterraneo
Il granchio blu, scientificamente noto come Callinectes sapidus, è un crostaceo decapode brachiuro appartenente alla famiglia Portunidae. Questo animale è tipicamente rintracciabile in estuari, lagune e altri ambienti salmastri, ma si può trovare anche in acque dolci e marine costiere. Originario delle coste atlantiche del continente americano, il granchio blu è un prodotto di pesca di grande importanza.
Tuttavia, nel Mediterraneo, questo granchio è considerato una specie aliena e invasiva, capace di provocare danni significativi agli ecosistemi lagunari e costieri, alla pesca e all’industria dei molluschi. Per questo motivo, è stato inserito nell’elenco delle 100 specie aliene più pericolose per il Mediterraneo.
Il granchio blu nel nord Adriatico
La situazione nel nord Adriatico è particolarmente preoccupante. Qui, infatti, si riscontrano popolazioni molto numerose di granchio blu, che convivono con allevamenti e zone di pesca di bivalvi di alto valore economico. L’invasione del granchio blu nell’Adriatico settentrionale ha avuto una notevole copertura mediatica a partire dall’estate 2023, sensibilizzando anche il pubblico non specializzato sulla gravità della situazione.
Il meteo e l’invasione del granchio blu
Un gruppo di ricercatori ha studiato il tasso di consumo di ossigeno del Callinectes Sapidus a diverse temperature, scoprendo che, sebbene possa resistere a temperature fino a 40°C, il suo metabolismo raggiunge l’ottimale a circa 24°C.
Le acque del Mediterraneo, a causa del meteo in cambiamento, si stanno riscaldando e il numero di giorni e luoghi in cui la temperatura si avvicina a quella ottimale per il granchio blu sta aumentando e si sta spostando verso nord. Tuttavia, ci sono anche fattori locali che influenzano la situazione. Ad esempio, la siccità che ha colpito il fiume Po nel 2022 ha causato un’espansione dell’acqua salata (nel Delta), che potrebbe aver favorito lo spostamento delle femmine di granchio blu verso il mare, dove le uova si schiudono più facilmente. In questo contesto, il meteo in cambiamento è considerato un fattore aggravante, ma non il più importante.
Gli effetti a lungo termine dell’invasione del granchio blu
Oltre ai danni immediati alla pesca e all’allevamento di vongole, l’impatto dell’invasione del granchio blu nel Mediterraneo è difficile da quantificare. È probabile che la sua presenza possa aumentare la torbidità dell’acqua, riducendo la luce che raggiunge il fondale marino e influenzando negativamente le specie fotosintetiche come alghe e fanerogame. Inoltre, la presenza del granchio blu ha causato una significativa riduzione della biodiversità nelle lagune, portando alla scomparsa di alcune specie di pesci e crostacei.