Il fenomeno noto come Ottobrata si impone come elemento chiave di questo periodo, garantendo un meteo costante e temperature che superano ampiamente la norma. Questa celebre Ottobrata, che al momento riguarda soprattutto il meridione d’Italia, si esprime attraverso giornate luminose e temperate, spesso con picchi che vanno oltre i 25°C, più simili a quelli di una tarda estate che a un autunno inoltrato.
Le attuali condizioni meteo sono il frutto di un potente anticiclone che governa il Mediterraneo centrale e meridionale, ostacolando l’arrivo delle prime perturbazioni autunnali. Questo scenario di alta pressione produce tempo stabile, cieli tersi e un clima secco, bloccando il transito delle perturbazioni provenienti dal Nord Atlantico. Di conseguenza, le temperature massime diurne rimangono alte, mentre quelle minime, soprattutto nelle ore notturne, possono anche scendere sotto i 10°C, causando notevoli variazioni termiche.
L’Ottobrata di quest’anno è particolarmente intensa e potrebbe protrarsi più del previsto, posticipando l’arrivo di nuove perturbazioni autunnali. L’alta pressione persistente sul Mediterraneo blocca l’ingresso di correnti più fredde provenienti dall’Atlantico e dal Nord Europa, che di solito portano con sé le piogge autunnali e un abbassamento delle temperature. Le previsioni indicano che l’attuale stabilità meteo potrebbe durare per altri sette giorni, con possibili picchi di 26-29°C in alcune aree, valori anomali per la seconda metà di ottobre.
Questo prolungato periodo di bel tempo, tuttavia, non è esente da pericoli. Se il blocco anticiclonico dovesse persistere, potrebbe ritardare il normale ciclo delle piogge autunnali, fondamentali per il rifornimento delle risorse idriche. L’assenza di pioggia e il mantenimento di temperature elevate potrebbero inoltre peggiorare le condizioni di siccità in alcune aree, in particolare nel Sud Italia e sulle Isole Maggiori, che hanno già sofferto la mancanza di precipitazioni nei mesi precedenti.
L’attuale stabilità meteo, pur regalando giornate gradevoli e soleggiate, cela quindi potenziali rischi a medio termine. Se l’alta pressione dovesse persistere anche nel mese di novembre, le conseguenze sarebbero rilevanti. Il ritardo delle prime piogge autunnali potrebbe estendere il periodo di siccità, mentre l’accumulo di calore nell’atmosfera potrebbe influenzare la circolazione generale, con effetti a lungo termine sul clima invernale. Il rischio di fenomeni estremi aumenterebbe, soprattutto con l’arrivo di perturbazioni fredde in netto contrasto con l’aria calda presente sul territorio.
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