Il fenomeno noto come “amplificazione artica”, che ha visto le alte latitudini riscaldarsi a un ritmo superiore rispetto al resto del globo, ha avuto ripercussioni significative sul meteo. Questo cambiamento ha influenzato la frequenza con cui l’Anticiclone delle Azzorre raggiunge il Mediterraneo, permettendo l’espansione del promontorio nord-africano e rendendo le estati più calde e umide.
Se confrontiamo il periodo tra gli anni ’70 e ’90 con il nuovo millennio, notiamo un’anomalia termica di circa 2 °C. Questo dato evidenzia un maggiore dominio dei campi anticiclonici sull’Europa, mentre l’Atlantico è prevalentemente influenzato da campi depressionari. In Italia, le temperature estive a 1500 metri di altitudine hanno registrato un aumento tra 1,2 °C e 1,8 °C, principalmente a causa dell’aria subtropicale continentale.
Il blocco anticiclonico, in cui l’Alta Pressione ha avuto un ruolo dominante, ha portato a periodi prolungati di caldo intenso, come quello che ha caratterizzato le ultime 6 settimane. L’ e l’ hanno subito in particolare questo cambiamento, con un aumento significativo delle temperature estive dovuto alla maggiore influenza delle correnti nord-africane.
Dal 2000, la temperatura media estiva in è aumentata di circa 1,5 °C, rendendo le estati molto più calde rispetto al passato. Questo incremento, sebbene possa sembrare modesto, ha reso il superamento del trimestre estivo molto più impegnativo rispetto a prima.
l’aumento delle temperature estive non è solo una percezione, ma un fenomeno supportato dai dati. Il riscaldamento del meteo è irreversibile e, in un mondo sempre più ricco di anidride carbonica, l’effetto serra continuerà a peggiorare la situazione nei prossimi decenni.