Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
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La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?
Il meteo è strettamente legato alle anomalie oceaniche, che hanno un impatto significativo sul sistema climatico. Un esempio di questo è l’ENSO (El Niño-Southern Oscillation) nell’Oceano Pacifico, che svolge un ruolo fondamentale. Negli ultimi tempi, si sta assistendo a una transizione verso una fase di La Niña, che si prevede si intensificherà nei mesi a venire.
Il processo di cambiamento
Il picco delle anomalie calde nelle regioni ENSO è stato osservato nel Dicembre 2023, ma da allora le temperature oceaniche hanno iniziato a scendere rapidamente. Le previsioni meteo indicano un ciclo negativo durante l’estate. Le condizioni fredde stanno emergendo nel Pacifico tropicale, in particolare nelle regioni ENSO centrali e orientali, segnando l’avvio di La Niña. Si prevede che questo raffreddamento si intensificherà ulteriormente nei prossimi mesi.
Il raffreddamento degli oceani
Il raffreddamento è visibile anche sotto la superficie oceanica, raggiungendo profondità di circa 100-150 metri. Questa forte anomalia fredda è fondamentale per lo sviluppo di La Niña. Le anomalie si muovono da ovest a est grazie agli alisei e alle correnti oceaniche, emergendo infine nel Pacifico orientale e innescando l’evento La Niña.
Il calendario del fenomeno
Secondo il Climate Prediction Center, La Niña inizia a svilupparsi a Giugno e raggiungerà il suo apice in Autunno. Le previsioni della NOAA confermano questa rapida transizione, con La Niña che potrebbe avere un impatto significativo sul meteo dell’inverno 2024-2025.
Gli uragani
La Niña ha anche un effetto sulla stagione degli uragani nell’Atlantico, riducendo il wind shear e favorendo lo sviluppo di sistemi tropicali. Le recenti previsioni meteo indicano anomalie fredde nel Pacifico e temperature superficiali più calde nell’Atlantico, creando le condizioni perfette per una stagione degli uragani intensa.
Le ripercussioni in Europa e in Italia
La Niña ha il suo maggiore impatto durante l’inverno, con pressioni più basse e temperature più fredde negli Stati Uniti settentrionali e nordoccidentali, e un meteo più caldo e secco nei settori meridionali. Anche l’Europa mostra una pressione inferiore al normale nelle regioni centrali e meridionali. Questo non significa necessariamente che farà freddo, ma sicuramente ci saranno più piogge e perturbazioni meteorologiche. Quindi, possiamo aspettarci mesi piovosi (e nevosi in montagna) in futuro?