Il meteo italiano: tra ondate di calore e temporali violenti
La recente perturbazione che ha sconvolto l’Italia, causando notevoli danni e disagi, si è finalmente placata. Dopo un periodo caratterizzato da temporali violenti e piogge copiose, l’alta pressione torna a governare il meteo italiano, portando con sé un clima più stabile e soleggiato, tipico dell’estate. Nonostante ciò, non si escludono possibili temporali, soprattutto nelle zone interne della penisola.
Le temperature stanno gradualmente risalendo, riportando il termometro su valori più consoni alla stagione estiva, ma senza toccare gli estremi della settimana precedente, quando l’anticiclone africano ha scatenato un’ondata di calore eccezionale. Tuttavia, il meteo potrebbe subire un nuovo stravolgimento nel corso del fine settimana: una nuova perturbazione, la quinta di agosto, è prevista principalmente nelle regioni settentrionali, portando piogge e temporali che potrebbero influenzare il meteo di sabato sera e domenica.
Il fenomeno della tropicalizzazione del Mediterraneo
Il Mediterraneo sta sperimentando un fenomeno di tropicalizzazione del meteo, particolarmente evidente durante la stagione estiva. Questo processo è caratterizzato da un aumento delle temperature marine, che non si limita alla superficie, ma si estende anche alle acque più profonde. Questo surriscaldamento rende il mare una fonte inesauribile di energia, che alimenta fenomeni atmosferici estremi, tipici dei climi tropicali, come temporali di forte intensità e alluvioni lampo. I temporali che si verificano all’inizio dell’autunno sono sempre più violenti, accompagnati da piogge torrenziali che possono causare rapidamente allagamenti improvvisi, con conseguenti gravi danni.
La tropicalizzazione del Mediterraneo non solo intensifica i fenomeni temporaleschi, ma aumenta anche il rischio di Medicane, ossia i TLC (Tropical Like Cyclones), tempeste che presentano caratteristiche simili agli uragani tropicali. Questi eventi, un tempo rari, sono diventati più probabili in presenza di acque calde, soprattutto quando si verificano i primi contrasti termici autunnali. La presenza di un contesto anticiclonico attorno al Mediterraneo può ulteriormente aumentare le possibilità di formazione di queste tempeste, che possono assumere una forza distruttiva paragonabile a quella dei cicloni tropicali di Categoria 1. Ci tengo a sottolineare che non ci sono rischi di uragani distruttivi come nei tropici nel Mediterraneo, anche se le piogge possono far cadere quantità d’acqua immane.
La complessità della dinamica atmosferica
La dinamica atmosferica è estremamente complessa e può diventare il palcoscenico di fenomeni meteo di grande intensità. Questi eventi estremi si verificano quando l’energia, accumulata nell’atmosfera per periodi prolungati, viene rilasciata in maniera improvvisa e violenta. Un esempio di queste dinamiche è rappresentato dall’anticiclone africano. Quando si ritira, lascia dietro di sé una scia di aria calda e umida, creando un ambiente propizio per l’insorgere di temporali violenti. Se a questa massa d’aria si sovrappongono correnti più fresche, provenienti da circolazioni cicloniche, l’atmosfera diventa instabile, favorendo la formazione di temporali di forte intensità.
Questi temporali, in alcune circostanze, possono persistere e autorigenerarsi, attraversando più volte tutte le fasi del loro ciclo vitale. Questo fenomeno, noto come autorigenerazione temporalesca, porta a precipitazioni continue che possono causare alluvioni improvvise, come quelle che recentemente hanno colpito le Baleari. Oltre alle piogge torrenziali, questi temporali possono scatenare altri fenomeni estremi, come forti raffiche di vento, grandinate di notevoli dimensioni e persino tornado. Questi eventi estremi sono il risultato della trasformazione dell’energia accumulata nei bassi strati atmosferici in condizioni di instabilità.
Il rilascio dell’energia accumulata e l’Anticiclone delle Azzorre
Il rilascio dell’energia accumulata è un processo necessario per riequilibrare il sistema atmosferico. Questo rilascio avviene attraverso eventi meteo violenti, che si manifestano sotto forma di temporali, grandinate, raffiche di vento e occasionalmente tornado. Tuttavia, negli ultimi anni, la capacità dell’Anticiclone delle Azzorre di proteggere l’Italia dalle perturbazioni è diminuita. Questo cambiamento è legato a una modifica nelle correnti atmosferiche che si muovono tra i 40 e i 60 gradi di latitudine. A partire dagli anni ’90, si è verificato un calo dei periodi freschi e stabili e un aumento delle condizioni di caldo umido, che favoriscono lo sviluppo di fenomeni meteo intensi.
Le previsioni meteo per settembre
Con l’avvicinarsi della fine di agosto, l’estate meteorologica (quella astronomica sarà dopo il 20 settembre) sta per concludersi e il meteo autunnale si fa sempre più vicino. Il 1° settembre segnerà l’inizio ufficiale dell’autunno meteorologico, un passaggio che annuncia il naturale declino della bella stagione. Tuttavia, l’attenzione è già rivolta alle previsioni per il mese di settembre, che potrebbe riservare un inizio turbolento. Diverse perturbazioni sono attese sull’Italia, alcune provenienti dalle , altre dal Nord Europa, portando un maltempo diffuso su gran parte del paese. Questo scenario segnerà definitivamente la fine dell’estate.
Le previsioni per la prima metà di settembre indicano una predominanza di condizioni anticicloniche, con una breve fase di instabilità che potrebbe manifestarsi durante la metà dei primi dieci giorni del mese, seguita da ulteriori episodi di maltempo tra l’11 e il 13 settembre, con piogge e temporali sparsi in diverse regioni italiane. Nella seconda metà della seconda decade del mese, si prevede un consolidamento dell’alta pressione sull’Europa settentrionale, che favorirà l’alternanza tra incursioni di aria umida dall’Atlantico e risalite di aria più calda, mediamente stabile.
In questo contesto, le temperature oscilleranno tra diminuzioni e aumenti, insomma con anche marcati sbalzi termici, con una maggiore instabilità attesa al Nord Italia e nelle zone interne centrali, dove è possibile il verificarsi di temporali intensi, caratterizzati da forte attività elettrica e precipitazioni abbondanti. La terza decade di settembre potrebbe presentarsi con un’inversione di tendenza: l’alta pressione potrebbe tornare a dominare il Mediterraneo, portando una nuova fase di caldo soprattutto al Sud, mentre al Nord e al Centro la situazione dovrebbe rimanere più nella norma, con precipitazioni meno probabili e generalmente accettabili. Ma con diffuse anomalie climatiche, quindi, e decisamente fuori dal consueto dei mesi di settembre sino a circa 15 anni fa.
Il meteo del Mediterraneo: tra trasformazioni e sfide future
Il clima del Mediterraneo sta subendo profonde trasformazioni che rendono sempre più frequenti e intensi gli eventi meteo estremi, soprattutto durante la transizione dall’estate all’autunno. La tropicalizzazione del Mediterraneo e l’aumento delle temperature marine rappresentano una sfida crescente per la realizzazione di modelli matematici in grado di produrre previsioni meteo affidabili per garantire la massima prevenzione.