Avete sicuramente osservato come l’estate tenda a protrarsi sempre più a lungo, invadendo l’autunno; al contrario, in Italia negli ultimi tempi, non assistiamo a un anticipo dell’estate. Ciò che attualmente desta preoccupazione è l’estate tardiva, quella che ci aspetta nei mesi a venire. Infatti, non solo settembre presenterà caratteristiche estive, ma anche una porzione di ottobre.
La crisi energetica di qualche anno fa, scaturita dalle sanzioni imposte alla Russia, ha spinto diversi governi, tra cui quello italiano, a posticipare l’accensione dei riscaldamenti. Un ritardo accolto con apprensione, soprattutto nel Nord Italia, in particolare in Val Padana, regione che negli ultimi dieci anni ha sperimentato fasi di freddo già nella prima decade di ottobre. Tuttavia, è importante sottolineare che il freddo non è necessariamente un presagio di un inverno rigido.
In concomitanza con questa decisione, che prevedeva di ritardare l’accensione dei riscaldamenti, il meteo di ottobre non mostrava segni di un imminente autunno, nemmeno nel Nord Italia. Di conseguenza, alla decisione governativa sono seguite azioni da parte di vari sindaci, che hanno prorogato l’accensione dei sistemi di riscaldamento anche per limitare l’inquinamento invernale, dato che il meteo era mite, con temperature massime superiori ai 20°C.
E se nel Nord i 20°C venivano registrati dopo la metà di ottobre, in altre zone le temperature superavano i 25°C. l’Italia si trovava in una complessa anomalia meteorologica, influenzata da vari fattori, tra cui le calde acque del Mediterraneo.
Il meteo estivo si estendeva oltre la media; questo è accaduto per alcuni anni e rischia di diventare la nuova normalità. Ci sono diverse cause concomitanti per questo modello di cambiamento climatico: aumento della temperatura globale, indici di comportamento climatici, mari, ITCZ, quella fascia di scontro tra masse d’aria che provoca piogge nel sud del Sahara.
L’ITCZ che, in questo 2024, si è spinto eccessivamente verso nord, causando piogge eccezionali nel sud del Sahara. Ebbene, l’ITCZ ci riguarda molto, perché riversa nel Mediterraneo l’aria del Sahara, e fintanto che sarà così elevato in latitudine, solo furiose intemperie oceaniche potranno aprire un varco verso sud e generare meteo autunnale.
Quindi, seguendo questo modello meteorologico, ci si può aspettare solo brevi cambiamenti atmosferici, con improvvise perturbazioni che, a contatto con le masse d’aria calda, scateneranno in Italia intense ondate di maltempo temporalesco, per poi lasciare spazio a tempo soleggiato e caldo africano.
La mia opinione è che quest’anno difficilmente ci sbarazzeremo dell’alta pressione africana nella nostra routine meteorologica. Tuttavia, tutto può cambiare rapidamente, poiché ci stiamo avvicinando all’autunno e quindi gli scambi di masse d’aria secondo i meridiani sono più frequenti, e forse il benedetto ITCZ tornerà sui suoi passi, consentendoci un inizio di stagione autunnale più normale.