Il meteo autunnale, che ha avuto inizio il 1° settembre, ha dato il via con un clima tipicamente estivo e sporadici temporali. Numerosi sono stati i record di calore infranti, per citare alcuni esempi: Firenze Peretola ha raggiunto + 37,9 c (superando il precedente record di + 36,4 c del 2016), Udine Rivolto ha toccato + 35,0 c (superando il precedente record di + 34,0 c del 1985), Verona Villafranca ha registrato + 34,8 c (superando il precedente record di + 33,2 del 2006), Milano Linate ha segnato + 34,0 c (superando il precedente record di + 33,0 c del 1983), Torino Caselle ha raggiunto + 32,7 c (superando il precedente record di + 32,2 c del 2009). Questi dati servono a sottolineare, se mai ce ne fosse bisogno, l’intensità dell’azione del promontorio sub tropicale africano su tutto il Mediterraneo centro occidentale e i possibili disequilibri bio climatici che può ancora causare. Una luce di speranza è accesa dai principali modelli di calcolo numerico previsionali, che sembrano indicare un cambio meteo deciso e la fine dell’afa estiva intorno al 10 di settembre
Quali prospettive?
Al momento, una forte attività depressionaria sta influenzando il comparto europeo occidentale, che tenderà a isolare sulla Penisola Iberica un vortice ciclonico autonomo (goccia fredda). Questa situazione sinottica influenzerà maggiormente le nostre regioni settentrionali, quelle centrali appenniniche e localmente quelle tirreniche, con un aumento dell’instabilità. Finché saremo soggetti a infiltrazioni di aria umida e instabile in quota che possono evolvere in gocce fredde e nuotare in un mare anticiclonico, possiamo solo sperare in un decadimento stagionale lento, suffragato poi dal fattore puramente astronomico. Abbiamo bisogno di un cambio di passo deciso, abbiamo bisogno che il flusso perturbato atlantico prenda in mano le redini della dinamica atmosferica, abbassandosi di latitudine per sferzare il Mare Nostrum. E probabilmente saremo presto accontentati.
Verso il fresco e le piogge autunnali
Una depressione atlantica potrebbe segnare la fine del clima prettamente estivo su tutta la Penisola intorno all’8/9 settembre. La distanza temporale è ancora notevole e ci invita a rimanere cauti e non entrare nei dettagli previsionali ora, che risulterebbe superficiale. Ma un elemento ci fa ben sperare. L’autunno meteo inizierà infatti dopo tanto tempo con l’indice climatico EA – (negativo), ciò si traduce in una migrazione degli anticicloni più marcata verso il nord Atlantico e contestualmente in una maggiore attività meridiana del flusso perturbato atlantico in area mediterranea. Non solo, l’indice climatico EA è strettamente correlato con l’attività della ITCZ (Zona di Interconvergenza Tropicale) ed è quindi un valido indicatore di innalzamenti o abbassamenti della fascia anticiclonica sub tropicale nei settori sud occidentali europei (in particolare il comparto iberico). Quindi l’indice EA negativo ha come ulteriore elemento “positivo” quello di respingere il promontorio sub tropicale africano a casa sua. Manca poco allora, ancora pochi giorni e arriveranno fresco e piogge più organizzate su tutto il Paese.
Ci ritorneremo.