Il meteo degli ultimi giorni ha visto un’insolita pressione atmosferica bassa che, nata in Italia dalla combinazione di correnti polari marittime e artiche, ha deciso di fare ritorno dai Balcani, muovendosi in senso retrogrado (da est a ovest). Questo fenomeno, che ha iniziato a manifestarsi nuovamente a partire da martedì 17 settembre, ha avuto un impatto significativo sul meteo del nostro Paese. L’area ciclonica in questione, non più alimentata da perturbazioni provenienti dal Nord Atlantico e ostacolata da un ponte di alta pressione che ha collegato l’alta pressione delle Azzorre con quella scandinava e russa, ha vagato per diversi giorni tra i Balcani e l’Europa centro-orientale. La sua caratteristica rotazione antioraria delle nubi ha causato alcune delle peggiori inondazioni degli ultimi decenni in queste regioni, con particolari danni in Romania, Polonia, Ungheria, Slovacchia e Austria, dove si sono registrate anche delle vittime.
Il ritorno di piogge intense e temporali violenti
Considerando queste premesse poco rassicuranti, è importante capire come il meteo si evolverà nel nostro Paese nei prossimi giorni. A partire da martedì 17 e almeno fino a venerdì 20, il ritorno di questa ”goccia d’aria fredda” causerà piogge intense e diffuse su gran parte delle regioni adriatiche e ioniche. In particolare, secondo gli ultimi aggiornamenti disponibili, le regioni più colpite saranno l’Emilia Romagna e le Marche, sia nelle aree di pianura che in quelle montuose. A queste piogge si aggiungeranno probabili temporali che intensificheranno ulteriormente le precipitazioni. Il quadro meteorologico sarà ulteriormente aggravato da venti forti provenienti da est, che ostacoleranno il normale deflusso dei fiumi verso il mare, causando maree di notevole entità. Un aspetto positivo è l’assenza di neve significativa sulle cime appenniniche, che avrebbe potuto aumentare ulteriormente il livello dei fiumi e dei torrenti.
Le condizioni meteorologiche nel resto d’Italia
Le nubi che ruoteranno in senso antiorario attorno al centro freddo della depressione porteranno piogge anche nel resto d’Italia, ma con intensità e forza minori rispetto alle regioni adriatiche (dall’Emilia Romagna in giù). Ci sarà ancora neve sull’arco alpino, ma a quote superiori ai 1500 metri. Le temperature rimarranno leggermente sotto la media del periodo, soprattutto nelle aree soggette a forti precipitazioni. L’ampia nuvolosità favorirà anche un aumento delle temperature minime, che negli ultimi giorni hanno dato un anticipato sapore autunnale.