La recente inondazione in Emilia Romagna è un evento che ha colpito l’attenzione di tutti: rappresenta l’ultimo di una serie di catastrofi legate al meteo che hanno interessato il nostro Paese. Fortunatamente, non abbiamo raggiunto i livelli di distruzione del 2023, ma ciò solleva una questione inevitabile.
È la responsabilità dell’uomo o è dovuta a condizioni meteo estreme? In un primo esame, la risposta potrebbe non essere ovvia. Molti potrebbero pensare che la colpa sia dell’urbanizzazione eccessiva e della mancanza di una pianificazione territoriale adeguata, o almeno insufficiente.
La realtà è più complessa
La verità, tuttavia, non è così semplice. È indubbio che l’Emilia Romagna sia stata densamente urbanizzata, ma quest’anno le cose sono andate oltre. Non esattamente in questa occasione, le precipitazioni sono state davvero eccezionali, ma non di portata storica. Il vero problema è che ci sono stati tre eventi di inondazione in soli 18 mesi, un fatto che dovrebbe farci riflettere seriamente.
È facile capire che, anche se un territorio già densamente urbanizzato e non predisposto alle inondazioni viene colpito da precipitazioni eccezionali, i danni saranno inevitabili. Probabilmente ci sarà una certa responsabilità da parte di alcuni pianificatori a livello comunale, regionale o nazionale. Tuttavia, in questo articolo non ci concentriamo sull’analisi delle colpe nella gestione del territorio. Piuttosto, vogliamo sottolineare un problema serio: l’estremizzazione del meteo.
È un fenomeno evidente a tutti
Non serve ripetere le stesse cose. L’estremizzazione del meteo è un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Onde di calore sempre più intense e prolungate, interrotte improvvisamente da temporali violenti, o pressioni atmosferiche alte persistenti in inverno, senza dimenticare le precipitazioni. Quest’ultime sono state completamente stravolte.
Le piogge sono concentrate in pochi eventi durante l’anno. Oltre al fatto che questo 2024 è particolarmente piovoso per alcune regioni del Nord Italia, basta pensare che in Emilia Romagna le zone alluvionate hanno già raggiunto la media annuale di precipitazioni, ma il 30-40 percento della pioggia (di tutto l’anno!) è caduta nelle ultime 48 ore! Quindi, è facile capire che quando le precipitazioni sono così estreme e concentrate, anche con una gestione del territorio impeccabile, i problemi e i danni saranno inevitabili.
La recente inondazione in Emilia Romagna è un evento che ha colpito l’attenzione di tutti: rappresenta l’ultimo di una serie di catastrofi legate al meteo che hanno interessato il nostro Paese. Fortunatamente, non abbiamo raggiunto i livelli di distruzione del 2023, ma ciò solleva una questione inevitabile.
È la responsabilità dell’uomo o è dovuta a condizioni meteo estreme? In un primo esame, la risposta potrebbe non essere ovvia. Molti potrebbero pensare che la colpa sia dell’urbanizzazione eccessiva e della mancanza di una pianificazione territoriale adeguata, o almeno insufficiente.
La realtà è più complessa
La verità, tuttavia, non è così semplice. È indubbio che l’Emilia Romagna sia stata densamente urbanizzata, ma quest’anno le cose sono andate oltre. Non esattamente in questa occasione, le precipitazioni sono state davvero eccezionali, ma non di portata storica. Il vero problema è che ci sono stati tre eventi di inondazione in soli 18 mesi, un fatto che dovrebbe farci riflettere seriamente.
È facile capire che, anche se un territorio già densamente urbanizzato e non predisposto alle inondazioni viene colpito da precipitazioni eccezionali, i danni saranno inevitabili. Probabilmente ci sarà una certa responsabilità da parte di alcuni pianificatori a livello comunale, regionale o nazionale. Tuttavia, in questo articolo non ci concentriamo sull’analisi delle colpe nella gestione del territorio. Piuttosto, vogliamo sottolineare un problema serio: l’estremizzazione del meteo.
È un fenomeno evidente a tutti
Non serve ripetere le stesse cose. L’estremizzazione del meteo è un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Onde di calore sempre più intense e prolungate, interrotte improvvisamente da temporali violenti, o pressioni atmosferiche alte persistenti in inverno, senza dimenticare le precipitazioni. Quest’ultime sono state completamente stravolte.
Le piogge sono concentrate in pochi eventi durante l’anno. Oltre al fatto che questo 2024 è particolarmente piovoso per alcune regioni del Nord Italia, basta pensare che in Emilia Romagna le zone alluvionate hanno già raggiunto la media annuale di precipitazioni, ma il 30-40 percento della pioggia (di tutto l’anno!) è caduta nelle ultime 48 ore! Quindi, è facile capire che quando le precipitazioni sono così estreme e concentrate, anche con una gestione del territorio impeccabile, i problemi e i danni saranno inevitabili.
La recente inondazione in Emilia Romagna è un evento che ha colpito l’attenzione di tutti: rappresenta l’ultimo di una serie di catastrofi legate al meteo che hanno interessato il nostro Paese. Fortunatamente, non abbiamo raggiunto i livelli di distruzione del 2023, ma ciò solleva una questione inevitabile.
È la responsabilità dell’uomo o è dovuta a condizioni meteo estreme? In un primo esame, la risposta potrebbe non essere ovvia. Molti potrebbero pensare che la colpa sia dell’urbanizzazione eccessiva e della mancanza di una pianificazione territoriale adeguata, o almeno insufficiente.
La realtà è più complessa
La verità, tuttavia, non è così semplice. È indubbio che l’Emilia Romagna sia stata densamente urbanizzata, ma quest’anno le cose sono andate oltre. Non esattamente in questa occasione, le precipitazioni sono state davvero eccezionali, ma non di portata storica. Il vero problema è che ci sono stati tre eventi di inondazione in soli 18 mesi, un fatto che dovrebbe farci riflettere seriamente.
È facile capire che, anche se un territorio già densamente urbanizzato e non predisposto alle inondazioni viene colpito da precipitazioni eccezionali, i danni saranno inevitabili. Probabilmente ci sarà una certa responsabilità da parte di alcuni pianificatori a livello comunale, regionale o nazionale. Tuttavia, in questo articolo non ci concentriamo sull’analisi delle colpe nella gestione del territorio. Piuttosto, vogliamo sottolineare un problema serio: l’estremizzazione del meteo.
È un fenomeno evidente a tutti
Non serve ripetere le stesse cose. L’estremizzazione del meteo è un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Onde di calore sempre più intense e prolungate, interrotte improvvisamente da temporali violenti, o pressioni atmosferiche alte persistenti in inverno, senza dimenticare le precipitazioni. Quest’ultime sono state completamente stravolte.
Le piogge sono concentrate in pochi eventi durante l’anno. Oltre al fatto che questo 2024 è particolarmente piovoso per alcune regioni del Nord Italia, basta pensare che in Emilia Romagna le zone alluvionate hanno già raggiunto la media annuale di precipitazioni, ma il 30-40 percento della pioggia (di tutto l’anno!) è caduta nelle ultime 48 ore! Quindi, è facile capire che quando le precipitazioni sono così estreme e concentrate, anche con una gestione del territorio impeccabile, i problemi e i danni saranno inevitabili.
La recente inondazione in Emilia Romagna è un evento che ha colpito l’attenzione di tutti: rappresenta l’ultimo di una serie di catastrofi legate al meteo che hanno interessato il nostro Paese. Fortunatamente, non abbiamo raggiunto i livelli di distruzione del 2023, ma ciò solleva una questione inevitabile.
È la responsabilità dell’uomo o è dovuta a condizioni meteo estreme? In un primo esame, la risposta potrebbe non essere ovvia. Molti potrebbero pensare che la colpa sia dell’urbanizzazione eccessiva e della mancanza di una pianificazione territoriale adeguata, o almeno insufficiente.
La realtà è più complessa
La verità, tuttavia, non è così semplice. È indubbio che l’Emilia Romagna sia stata densamente urbanizzata, ma quest’anno le cose sono andate oltre. Non esattamente in questa occasione, le precipitazioni sono state davvero eccezionali, ma non di portata storica. Il vero problema è che ci sono stati tre eventi di inondazione in soli 18 mesi, un fatto che dovrebbe farci riflettere seriamente.
È facile capire che, anche se un territorio già densamente urbanizzato e non predisposto alle inondazioni viene colpito da precipitazioni eccezionali, i danni saranno inevitabili. Probabilmente ci sarà una certa responsabilità da parte di alcuni pianificatori a livello comunale, regionale o nazionale. Tuttavia, in questo articolo non ci concentriamo sull’analisi delle colpe nella gestione del territorio. Piuttosto, vogliamo sottolineare un problema serio: l’estremizzazione del meteo.
È un fenomeno evidente a tutti
Non serve ripetere le stesse cose. L’estremizzazione del meteo è un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Onde di calore sempre più intense e prolungate, interrotte improvvisamente da temporali violenti, o pressioni atmosferiche alte persistenti in inverno, senza dimenticare le precipitazioni. Quest’ultime sono state completamente stravolte.
Le piogge sono concentrate in pochi eventi durante l’anno. Oltre al fatto che questo 2024 è particolarmente piovoso per alcune regioni del Nord Italia, basta pensare che in Emilia Romagna le zone alluvionate hanno già raggiunto la media annuale di precipitazioni, ma il 30-40 percento della pioggia (di tutto l’anno!) è caduta nelle ultime 48 ore! Quindi, è facile capire che quando le precipitazioni sono così estreme e concentrate, anche con una gestione del territorio impeccabile, i problemi e i danni saranno inevitabili.
La recente inondazione in Emilia Romagna è un evento che ha colpito l’attenzione di tutti: rappresenta l’ultimo di una serie di catastrofi legate al meteo che hanno interessato il nostro Paese. Fortunatamente, non abbiamo raggiunto i livelli di distruzione del 2023, ma ciò solleva una questione inevitabile.
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La verità, tuttavia, non è così semplice. È indubbio che l’Emilia Romagna sia stata densamente urbanizzata, ma quest’anno le cose sono andate oltre. Non esattamente in questa occasione, le precipitazioni sono state davvero eccezionali, ma non di portata storica. Il vero problema è che ci sono stati tre eventi di inondazione in soli 18 mesi, un fatto che dovrebbe farci riflettere seriamente.
È facile capire che, anche se un territorio già densamente urbanizzato e non predisposto alle inondazioni viene colpito da precipitazioni eccezionali, i danni saranno inevitabili. Probabilmente ci sarà una certa responsabilità da parte di alcuni pianificatori a livello comunale, regionale o nazionale. Tuttavia, in questo articolo non ci concentriamo sull’analisi delle colpe nella gestione del territorio. Piuttosto, vogliamo sottolineare un problema serio: l’estremizzazione del meteo.
È un fenomeno evidente a tutti
Non serve ripetere le stesse cose. L’estremizzazione del meteo è un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Onde di calore sempre più intense e prolungate, interrotte improvvisamente da temporali violenti, o pressioni atmosferiche alte persistenti in inverno, senza dimenticare le precipitazioni. Quest’ultime sono state completamente stravolte.
Le piogge sono concentrate in pochi eventi durante l’anno. Oltre al fatto che questo 2024 è particolarmente piovoso per alcune regioni del Nord Italia, basta pensare che in Emilia Romagna le zone alluvionate hanno già raggiunto la media annuale di precipitazioni, ma il 30-40 percento della pioggia (di tutto l’anno!) è caduta nelle ultime 48 ore! Quindi, è facile capire che quando le precipitazioni sono così estreme e concentrate, anche con una gestione del territorio impeccabile, i problemi e i danni saranno inevitabili.
La recente inondazione in Emilia Romagna è un evento che ha colpito l’attenzione di tutti: rappresenta l’ultimo di una serie di catastrofi legate al meteo che hanno interessato il nostro Paese. Fortunatamente, non abbiamo raggiunto i livelli di distruzione del 2023, ma ciò solleva una questione inevitabile.
È la responsabilità dell’uomo o è dovuta a condizioni meteo estreme? In un primo esame, la risposta potrebbe non essere ovvia. Molti potrebbero pensare che la colpa sia dell’urbanizzazione eccessiva e della mancanza di una pianificazione territoriale adeguata, o almeno insufficiente.
La realtà è più complessa
La verità, tuttavia, non è così semplice. È indubbio che l’Emilia Romagna sia stata densamente urbanizzata, ma quest’anno le cose sono andate oltre. Non esattamente in questa occasione, le precipitazioni sono state davvero eccezionali, ma non di portata storica. Il vero problema è che ci sono stati tre eventi di inondazione in soli 18 mesi, un fatto che dovrebbe farci riflettere seriamente.
È facile capire che, anche se un territorio già densamente urbanizzato e non predisposto alle inondazioni viene colpito da precipitazioni eccezionali, i danni saranno inevitabili. Probabilmente ci sarà una certa responsabilità da parte di alcuni pianificatori a livello comunale, regionale o nazionale. Tuttavia, in questo articolo non ci concentriamo sull’analisi delle colpe nella gestione del territorio. Piuttosto, vogliamo sottolineare un problema serio: l’estremizzazione del meteo.
È un fenomeno evidente a tutti
Non serve ripetere le stesse cose. L’estremizzazione del meteo è un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Onde di calore sempre più intense e prolungate, interrotte improvvisamente da temporali violenti, o pressioni atmosferiche alte persistenti in inverno, senza dimenticare le precipitazioni. Quest’ultime sono state completamente stravolte.
Le piogge sono concentrate in pochi eventi durante l’anno. Oltre al fatto che questo 2024 è particolarmente piovoso per alcune regioni del Nord Italia, basta pensare che in Emilia Romagna le zone alluvionate hanno già raggiunto la media annuale di precipitazioni, ma il 30-40 percento della pioggia (di tutto l’anno!) è caduta nelle ultime 48 ore! Quindi, è facile capire che quando le precipitazioni sono così estreme e concentrate, anche con una gestione del territorio impeccabile, i problemi e i danni saranno inevitabili.
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È la responsabilità dell’uomo o è dovuta a condizioni meteo estreme? In un primo esame, la risposta potrebbe non essere ovvia. Molti potrebbero pensare che la colpa sia dell’urbanizzazione eccessiva e della mancanza di una pianificazione territoriale adeguata, o almeno insufficiente.
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La verità, tuttavia, non è così semplice. È indubbio che l’Emilia Romagna sia stata densamente urbanizzata, ma quest’anno le cose sono andate oltre. Non esattamente in questa occasione, le precipitazioni sono state davvero eccezionali, ma non di portata storica. Il vero problema è che ci sono stati tre eventi di inondazione in soli 18 mesi, un fatto che dovrebbe farci riflettere seriamente.
È facile capire che, anche se un territorio già densamente urbanizzato e non predisposto alle inondazioni viene colpito da precipitazioni eccezionali, i danni saranno inevitabili. Probabilmente ci sarà una certa responsabilità da parte di alcuni pianificatori a livello comunale, regionale o nazionale. Tuttavia, in questo articolo non ci concentriamo sull’analisi delle colpe nella gestione del territorio. Piuttosto, vogliamo sottolineare un problema serio: l’estremizzazione del meteo.
È un fenomeno evidente a tutti
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La recente inondazione in Emilia Romagna è un evento che ha colpito l’attenzione di tutti: rappresenta l’ultimo di una serie di catastrofi legate al meteo che hanno interessato il nostro Paese. Fortunatamente, non abbiamo raggiunto i livelli di distruzione del 2023, ma ciò solleva una questione inevitabile.
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È facile capire che, anche se un territorio già densamente urbanizzato e non predisposto alle inondazioni viene colpito da precipitazioni eccezionali, i danni saranno inevitabili. Probabilmente ci sarà una certa responsabilità da parte di alcuni pianificatori a livello comunale, regionale o nazionale. Tuttavia, in questo articolo non ci concentriamo sull’analisi delle colpe nella gestione del territorio. Piuttosto, vogliamo sottolineare un problema serio: l’estremizzazione del meteo.
È un fenomeno evidente a tutti
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La recente inondazione in Emilia Romagna è un evento che ha colpito l’attenzione di tutti: rappresenta l’ultimo di una serie di catastrofi legate al meteo che hanno interessato il nostro Paese. Fortunatamente, non abbiamo raggiunto i livelli di distruzione del 2023, ma ciò solleva una questione inevitabile.
È la responsabilità dell’uomo o è dovuta a condizioni meteo estreme? In un primo esame, la risposta potrebbe non essere ovvia. Molti potrebbero pensare che la colpa sia dell’urbanizzazione eccessiva e della mancanza di una pianificazione territoriale adeguata, o almeno insufficiente.
La realtà è più complessa
La verità, tuttavia, non è così semplice. È indubbio che l’Emilia Romagna sia stata densamente urbanizzata, ma quest’anno le cose sono andate oltre. Non esattamente in questa occasione, le precipitazioni sono state davvero eccezionali, ma non di portata storica. Il vero problema è che ci sono stati tre eventi di inondazione in soli 18 mesi, un fatto che dovrebbe farci riflettere seriamente.
È facile capire che, anche se un territorio già densamente urbanizzato e non predisposto alle inondazioni viene colpito da precipitazioni eccezionali, i danni saranno inevitabili. Probabilmente ci sarà una certa responsabilità da parte di alcuni pianificatori a livello comunale, regionale o nazionale. Tuttavia, in questo articolo non ci concentriamo sull’analisi delle colpe nella gestione del territorio. Piuttosto, vogliamo sottolineare un problema serio: l’estremizzazione del meteo.
È un fenomeno evidente a tutti
Non serve ripetere le stesse cose. L’estremizzazione del meteo è un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Onde di calore sempre più intense e prolungate, interrotte improvvisamente da temporali violenti, o pressioni atmosferiche alte persistenti in inverno, senza dimenticare le precipitazioni. Quest’ultime sono state completamente stravolte.
Le piogge sono concentrate in pochi eventi durante l’anno. Oltre al fatto che questo 2024 è particolarmente piovoso per alcune regioni del Nord Italia, basta pensare che in Emilia Romagna le zone alluvionate hanno già raggiunto la media annuale di precipitazioni, ma il 30-40 percento della pioggia (di tutto l’anno!) è caduta nelle ultime 48 ore! Quindi, è facile capire che quando le precipitazioni sono così estreme e concentrate, anche con una gestione del territorio impeccabile, i problemi e i danni saranno inevitabili.
La recente inondazione in Emilia Romagna è un evento che ha colpito l’attenzione di tutti: rappresenta l’ultimo di una serie di catastrofi legate al meteo che hanno interessato il nostro Paese. Fortunatamente, non abbiamo raggiunto i livelli di distruzione del 2023, ma ciò solleva una questione inevitabile.
È la responsabilità dell’uomo o è dovuta a condizioni meteo estreme? In un primo esame, la risposta potrebbe non essere ovvia. Molti potrebbero pensare che la colpa sia dell’urbanizzazione eccessiva e della mancanza di una pianificazione territoriale adeguata, o almeno insufficiente.
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È facile capire che, anche se un territorio già densamente urbanizzato e non predisposto alle inondazioni viene colpito da precipitazioni eccezionali, i danni saranno inevitabili. Probabilmente ci sarà una certa responsabilità da parte di alcuni pianificatori a livello comunale, regionale o nazionale. Tuttavia, in questo articolo non ci concentriamo sull’analisi delle colpe nella gestione del territorio. Piuttosto, vogliamo sottolineare un problema serio: l’estremizzazione del meteo.
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È un fenomeno evidente a tutti
Non serve ripetere le stesse cose. L’estremizzazione del meteo è un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Onde di calore sempre più intense e prolungate, interrotte improvvisamente da temporali violenti, o pressioni atmosferiche alte persistenti in inverno, senza dimenticare le precipitazioni. Quest’ultime sono state completamente stravolte.
Le piogge sono concentrate in pochi eventi durante l’anno. Oltre al fatto che questo 2024 è particolarmente piovoso per alcune regioni del Nord Italia, basta pensare che in Emilia Romagna le zone alluvionate hanno già raggiunto la media annuale di precipitazioni, ma il 30-40 percento della pioggia (di tutto l’anno!) è caduta nelle ultime 48 ore! Quindi, è facile capire che quando le precipitazioni sono così estreme e concentrate, anche con una gestione del territorio impeccabile, i problemi e i danni saranno inevitabili.
La recente inondazione in Emilia Romagna è un evento che ha colpito l’attenzione di tutti: rappresenta l’ultimo di una serie di catastrofi legate al meteo che hanno interessato il nostro Paese. Fortunatamente, non abbiamo raggiunto i livelli di distruzione del 2023, ma ciò solleva una questione inevitabile.
È la responsabilità dell’uomo o è dovuta a condizioni meteo estreme? In un primo esame, la risposta potrebbe non essere ovvia. Molti potrebbero pensare che la colpa sia dell’urbanizzazione eccessiva e della mancanza di una pianificazione territoriale adeguata, o almeno insufficiente.
La realtà è più complessa
La verità, tuttavia, non è così semplice. È indubbio che l’Emilia Romagna sia stata densamente urbanizzata, ma quest’anno le cose sono andate oltre. Non esattamente in questa occasione, le precipitazioni sono state davvero eccezionali, ma non di portata storica. Il vero problema è che ci sono stati tre eventi di inondazione in soli 18 mesi, un fatto che dovrebbe farci riflettere seriamente.
È facile capire che, anche se un territorio già densamente urbanizzato e non predisposto alle inondazioni viene colpito da precipitazioni eccezionali, i danni saranno inevitabili. Probabilmente ci sarà una certa responsabilità da parte di alcuni pianificatori a livello comunale, regionale o nazionale. Tuttavia, in questo articolo non ci concentriamo sull’analisi delle colpe nella gestione del territorio. Piuttosto, vogliamo sottolineare un problema serio: l’estremizzazione del meteo.
È un fenomeno evidente a tutti
Non serve ripetere le stesse cose. L’estremizzazione del meteo è un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Onde di calore sempre più intense e prolungate, interrotte improvvisamente da temporali violenti, o pressioni atmosferiche alte persistenti in inverno, senza dimenticare le precipitazioni. Quest’ultime sono state completamente stravolte.
Le piogge sono concentrate in pochi eventi durante l’anno. Oltre al fatto che questo 2024 è particolarmente piovoso per alcune regioni del Nord Italia, basta pensare che in Emilia Romagna le zone alluvionate hanno già raggiunto la media annuale di precipitazioni, ma il 30-40 percento della pioggia (di tutto l’anno!) è caduta nelle ultime 48 ore! Quindi, è facile capire che quando le precipitazioni sono così estreme e concentrate, anche con una gestione del territorio impeccabile, i problemi e i danni saranno inevitabili.