Il meteo estivo del 2024: un record di calore nell’emisfero settentrionale
Il meteo estivo del 2024 ha segnato un tragico record, essendo stato il più caldo mai registrato nell’emisfero settentrionale. Questo fenomeno ha avuto ripercussioni su vasti territori del globo, con condizioni meteorologiche estreme che hanno colpito in particolare gli Stati Uniti e l’Europa. Negli USA, infatti, le ondate di calore si sono succedute con una frequenza quasi quotidiana, mentre in Europa i Giochi Olimpici del 2024 sono stati inaugurati in piena ondata di calore, una delle più lunghe mai registrate. Tra il 21 e il 23 luglio, inoltre, si sono verificati i tre giorni più caldi mai documentati a livello globale, e l’agosto del 2024 ha stabilito un nuovo record, essendo stato il mese più caldo in 175 anni di osservazioni della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration).
Il meteo globale dell’estate 2024: un aumento di 1,52°C rispetto alla media del XX secolo
La temperatura media globale dell’estate del 2024 è stata di 1,52°C superiore alla media del ventesimo secolo. Nonostante possa sembrare un incremento minimo, le variazioni di temperatura causate dal cambiamento climatico non si distribuiscono in modo uniforme su tutto il pianeta. Al contrario, esse contribuiscono all’aumento della frequenza e dell’intensità di eventi estremi, come le ondate di calore vissute nel 2024.
Il ruolo della “cupola di calore” e dei cambiamenti nella corrente a getto
Uno dei fenomeni atmosferici più strettamente associati alle ondate di calore persistenti è la cosiddetta “cupola di calore”. Questo modello atmosferico, insieme ai cambiamenti nella corrente a getto, svolge un ruolo chiave nel determinare l’intensità delle ondate di calore, influenzate dal cambiamento climatico.
La “cupola di calore” e la sua connessione con la corrente a getto
Durante l’estate del 2024, molti meteorologi hanno parlato di “cupole di calore”. Queste si formano quando un sistema di alta pressione si stabilizza su una vasta area e vi permane a lungo. L’aria discendente in questi sistemi si riscalda ulteriormente, riducendo l’umidità e portando a condizioni di tempo soleggiato e secco. Questo sistema di alta pressione agisce come un “coperchio”, impedendo all’aria calda al suolo di disperdersi, causando un accumulo di calore. Più a lungo una cupola di calore rimane in una regione, più le temperature aumentano, creando un ambiente soffocante per chi si trova sotto di essa.
La durata di una cupola di calore è strettamente collegata al comportamento della corrente a getto, una fascia di venti forti situata nella parte superiore dell’atmosfera, a circa 10 chilometri di altitudine. Questa corrente si sposta da ovest a est a causa della rotazione terrestre e delle differenze di temperatura tra le masse d’aria calda e fredda nelle medie latitudini.
La corrente a getto non segue un percorso lineare, ma si muove formando grandi onde note come onde di Rossby, che influenzano fortemente le condizioni meteorologiche. Quando la corrente a getto si sposta verso nord, crea un sistema di alta pressione; quando si muove verso sud, genera una zona di bassa pressione, che tende a produrre condizioni meteorologiche instabili e piovose.
Il cambiamento climatico e il suo impatto sulla corrente a getto
La corrente a getto, come tutti i venti, è influenzata dalle differenze di temperatura superficiale. In generale, venti più forti si creano quando ci sono maggiori differenze di temperatura tra le regioni equatoriali e polari. Tuttavia, l’Artico si sta riscaldando molto più velocemente rispetto ad altre aree del pianeta, un fenomeno noto come amplificazione artica. Il rapido riscaldamento artico, causato dallo scioglimento del ghiaccio marino, riduce la differenza di temperatura tra l’Artico e i tropici, rallentando di conseguenza la corrente a getto.
Quando la corrente a getto rallenta, tende a muoversi in modo più ondulato, creando onde più grandi e più persistenti. Questo contribuisce a formare sistemi di alta pressione di lunga durata, come le cupole di calore, che possono rimanere bloccate in una regione per un lungo periodo, aggravando l’intensità delle ondate di calore.
Nel 2024, questo comportamento della corrente a getto ha contribuito a ondate di calore prolungate in diverse parti del mondo, inclusi Europa, Nord America e Asia. Le onde stagnanti del flusso a getto hanno permesso a sistemi di alta pressione di rimanere fermi, causando ondate di calore simultanee in diverse regioni.
Impatti invernali e conseguenze a lungo termine del cambiamento climatico
Il comportamento tortuoso della corrente a getto non influisce solo sull’estate, ma anche sulle condizioni invernali. Onde più grandi nella corrente a getto possono provocare discese di aria polare verso sud, causando condizioni di freddo estremo e tempeste invernali.
Questi cambiamenti climatici, causati dal riscaldamento globale, hanno conseguenze significative sulle condizioni meteorologiche e sulla salute umana. Ondate di calore più frequenti e intense, condizioni invernali estreme e una maggiore imprevedibilità atmosferica rappresentano solo alcuni degli impatti del cambiamento climatico, che continuerà a influenzare in modo significativo il pianeta nei prossimi anni.