Analisi del meteo: un autunno dinamico
Quest’autunno si sta rivelando particolarmente dinamico dal punto di vista meteorologico. Dopo l’ottobrata che sta caratterizzando queste ore in ogni parte dell’Italia, una nuova perturbazione atlantica potrebbe raggiungere il nostro Paese. A differenza degli anni precedenti, l’ottobrata di quest’anno non sarà particolarmente lunga o calda. Infatti, a partire da mercoledì 16 ottobre, il meteo potrebbe iniziare a cambiare a causa delle correnti instabili provenienti dall’Atlantico. Di conseguenza, fino a martedì, il meteo rimarrà stabile su gran parte della penisola, ma da mercoledì in poi potrebbe peggiorare rapidamente.
La possibile formazione di un ciclone stazionario
Secondo gli ultimi aggiornamenti del modello americano GFS, c’è anche il rischio che si sviluppi un ciclone piuttosto insidioso e stazionario nel Mediterraneo. Questa ipotesi è parzialmente supportata anche da altri centri di calcolo, ma c’è ancora molta incertezza sulla traiettoria che questa perturbazione potrebbe assumere. Ad esempio, il modello europeo ECMWF prevede una traiettoria molto più occidentale, che porterebbe la perturbazione a collassare sulle coste nordafricane e le isole Baleari. In questo scenario, gran parte dell’Italia rimarrebbe sotto l’influenza di un meteo stabile e addirittura di un’area di aria ancora più calda proveniente dal Nordafrica, almeno fino al 20 ottobre.
La prospettiva del modello GFS
Il modello americano GFS, invece, propone una traiettoria molto più orientale. In questo scenario, la perturbazione si dirigerebbe direttamente verso il Mar Tirreno, sviluppando un ciclone insidioso e stazionario carico di maltempo. Considerando anche le elevate temperature del Mar Mediterraneo, è evidente che potrebbe formarsi un ciclone particolarmente intenso, capace di generare temporali violenti e nubifragi su vasti territori.
Lo scenario peggiore: un ciclone sul Canale di Sicilia
Il ciclone potrebbe successivamente spostarsi verso il Canale di Sicilia, dove potrebbe stazionare tra il 19 e il 22 ottobre. Questa sarebbe la soluzione più preoccupante in termini di maltempo, poiché un ciclone stazionario su quest’area potrebbe causare precipitazioni abbondanti e persistenti su Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. In particolare, la Calabria meridionale e la Sicilia potrebbero essere colpite da nubifragi persistenti, con accumuli pluviometrici spropositati. Gli ultimi aggiornamenti del modello americano suggeriscono infatti accumuli di pioggia, in appena quattro giorni, superiori ai 400 mm in Sicilia, valori che potrebbero causare problemi maggiori di quelli attualmente legati alla siccità.
È importante sottolineare che, fortunatamente, si tratta ancora di tendenze meteo e che le ipotesi sono molteplici. Sarà quindi necessario attendere ulteriori aggiornamenti per delineare una previsione più affidabile e definire meglio il percorso di questa potenziale perturbazione atlantica.