Il meteo, negli ultimi tempi, ha subito trasformazioni significative, costringendo le metropoli di tutto il globo a ideare nuove tattiche per far fronte a inondazioni e altri eventi estremi. L’incremento demografico, l’espansione urbana non regolamentata e il mutamento del clima hanno reso sempre più imprescindibile l’elaborazione di progetti metropolitani capaci di prevenire o almeno attenuare l’effetto di tali fenomeni.
Variazioni stagionali
Le città settentrionali possono essere colpite da piogge torrenziali durante l’estate, mentre in autunno le alluvioni possono interessare l’intero territorio nazionale. in inverno, le precipitazioni più violente possono riguardare le città del sud. In ogni stagione, quindi, esiste sempre un rischio e da qui bisogna partire per una corretta pianificazione territoriale.
Strutture per la gestione delle inondazioni
Un esempio di intervento efficace contro le inondazioni è dato dalle cosiddette infrastrutture grigie, costruzioni realizzate per deviare o contenere l’acqua in eccesso. Tra queste, le più diffuse sono i muri di contenimento e i sistemi di drenaggio urbano avanzati. Queste soluzioni, ampiamente adottate in città come Venezia, hanno lo scopo di proteggere le aree urbane più vulnerabili, soprattutto durante i periodi in cui l’alta pressione non riesce a stabilizzare il meteo e si verificano piogge intense. Tuttavia, nonostante la loro rilevanza, non sono sufficienti da sole per risolvere il problema.
Metodi naturali?
Negli ultimi anni si è discusso sempre più spesso di soluzioni integrate che prevedono l’impiego di metodi naturali insieme a queste infrastrutture artificiali. Ad esempio, la realizzazione di parchi allagabili, ovvero aree verdi progettate per assorbire l’acqua durante le piogge intense, può ridurre notevolmente i rischi. Questi parchi non solo forniscono uno spazio ricreativo per i cittadini, ma agiscono come “spugne” naturali, assorbendo parte delle precipitazioni che altrimenti finirebbero nelle fognature urbane, sovraccaricandole.
I giardini pensili
Un’altra alternativa molto efficace è rappresentata dai giardini pensili e dai tetti verdi, che stanno diventando sempre più popolari soprattutto nelle città del Nord Europa come Rotterdam e Copenhagen. Questi spazi verdi, posizionati sugli edifici, contribuiscono ad assorbire l’acqua piovana, riducendo la quantità di acqua che scorre sulle superfici impermeabili. Si stima che un buon sistema di giardini pensili possa ridurre del 50% il deflusso delle acque piovane, offrendo così una soluzione a lungo termine per contrastare gli effetti delle piogge intense che si verificano frequentemente in primavera e autunno.
Tecnologia e pianificazione urbana
Oltre alle soluzioni fisiche, la tecnologia svolge un ruolo cruciale nella lotta contro le inondazioni. L’uso di sensori meteorologici avanzati consente di monitorare in tempo reale le condizioni del meteo, fornendo previsioni precise e avvisi tempestivi alle autorità locali. Questo sistema è già stato implementato in città come Tokyo, dove sensori intelligenti misurano il livello delle acque nei fiumi e nelle strade, attivando barriere mobili in caso di rischio imminente.
Pavimenti permeabili contro l’impermeabilizzazione
La pianificazione urbana deve prevedere anche misure come la realizzazione di pavimentazioni permeabili, che consentono all’acqua di filtrare nel terreno anziché scorrere superficialmente. Questo tipo di pavimentazione si trova principalmente nelle aree pedonali e nei parcheggi, ma potrebbe essere estesa anche alle strade. Le città italiane stanno lentamente adottando questo tipo di approccio per contrastare le frequenti inondazioni che si verificano nel Nord Italia durante i mesi più piovosi.
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