L’uomo esplora il futuro e l’anticiclone “russa

Daniele Rossi
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Analisi del meteo: un’anticipazione del futuro

Il meteo dei primi giorni di novembre non sembra riservare grandi sorprese. Anzi, potremmo tranquillamente ignorare le previsioni per quel periodo e spostare la nostra attenzione più avanti, verso la prima decade del mese successivo, quando ci aspettiamo un cambiamento più marcato.

Si è molto dibattuto sulla possibilità che una depressione atlantica possa essere la causa di questo cambiamento, ma le previsioni meteo non sembrano confermare questa ipotesi. Non possiamo certo aspettarci che un enorme anticiclone si sposti verso sinistra se stiamo spingendo con forza verso destra. Questo principio sembra valere anche per le dinamiche atmosferiche. Nonostante la presenza di una depressione atlantica molto attiva da quasi un mese, non sembra riuscire a spostare l’asse dell’anticiclone verso la parte più occidentale del nostro continente.

Il ruolo dell’anticiclone

Il motivo di questa resistenza dell’anticiclone va ricercato nelle sue caratteristiche. Il flusso oceanico, infatti, non ha la capacità di erodere l’anticiclone, ma contribuisce solo a rafforzare la sua struttura, apportando aria mite alla sua base.

Solo un flusso omogeneo di aria fredda, proveniente dai settori nord/nord orientali e che scivola lungo il bordo orientale dell’anticiclone, potrebbe cambiare significativamente la situazione attuale. Al momento, però, si rilevano solo nuclei freddi in quota, che non sono sufficienti a creare un “corridoio freddo” completo, ma che causano solo erosioni parziali, seguite da nuove rimonte dinamiche sull’Europa centro-orientale.

Attesa dei primi freddi

Quindi, l’attesa trepidante dei primi freddi e dell’arrivo di precipitazioni tipicamente autunnali deve essere necessariamente rivista e confermata da previsioni meteo più dettagliate. Allo stato attuale, sembra che questo tenace anticiclone voglia continuare a dormire per diversi giorni ancora. Il suo spostamento verso occidente, accompagnato da un aggancio dinamico con l’anticiclone atlantico, avverrà molto gradualmente e non sarà seguito da improvvisi “colpi di freddo”.

La disposizione dei centri di pressione sul nostro continente ha ancora le caratteristiche e i colori di una semi-estate. C’è qualcosa che è pronta a rompere questo “incantesimo”, ma è ancora lontana e circonda inesorabilmente le zone polari.

Non possiamo aspettarci, per nostra pura volontà, che una “montagna di pressione” crolli improvvisamente per un capriccio dell’Atlantico. Dobbiamo procedere con calma, passo dopo passo.

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