Le “frequenze” del modello di Reading mostrano un anticiclone atlantico poco reattivo

Daniele Rossi
3 Min tempo di lettura

Analisi del meteo: previsioni e cambiamenti

Il meteo, come sappiamo, è un fenomeno complesso e mutevole. Le previsioni meteorologiche si basano su una struttura deterministica, alla quale vengono aggiunte una serie di simulazioni per identificare, attraverso i punti più densi, la previsione più vicina alla realtà futura. Questo metodo viene utilizzato principalmente quando non si riesce a interpretare e rendere coerente una serie di simulazioni derivanti da calcoli numerici.

Un cambio di rotta nel meteo

Recentemente, un segnale che avevamo rilevato tempo fa riguardo la possibilità di un’ondata di freddo per la fine del mese corrente, si è indebolito e ora sembra essere ritardato di qualche giorno. L’ipotetica risalita dinamica dell’anticiclone atlantico, ora sembra essere meno probabile e sempre un po’ compressa lungo i paralleli, formando una sorta di “zonalità trasversale” che ci sta accompagnando, alla quota di 500 hpa, da diversi giorni.

Le previsioni del meteo per la prossima settimana

Il modello ECMWF, mostra come conclusione una disposizione delle correnti da NW che dovrebbero erodere parzialmente la struttura di alta pressione ora presente nell’area mediterranea e lanciare un primo attacco “fresco” che dalla Francia si sposterebbe poi sul Mediterraneo centrale. Sembra evidente che questa intrusione fredda, molto più marcata nelle nostre regioni centro-settentrionali, sia in grado di contrastare con il nostro mare ancora “caldo” e formare una ciclogenesi che avrebbe origine ad est delle coste spagnole e si dirigerebbe verso le nostre regioni tirreniche.

Un inizio di settimana instabile

Si prevede quindi un inizio della prossima settimana molto instabile con precipitazioni concentrate principalmente su gran parte del centro-nord, settore centro-orientale. Non si può escludere, vista la difficile orientazione di questa depressione, che in una prima fase anche il settore di NW possa essere interessato da precipitazioni.

Il meteo e le sue interferenze

In questo periodo, il determinismo dei modelli meteorologici, ha subito numerose interferenze dai vari “cicloni distruttivi” che hanno creato molte interferenze sui calcoli numerici. L’atmosfera, in queste particolari circostanze, pur rimanendo in una fase “precaria” (come viene spesso definita), precipita in una sorta di “caos” il cui risultato è rappresentato da improvvisi e imprevedibili cambiamenti di direzione, dove anche l’occhio dell’esperto spesso viene attratto da “tranelli previsionali”.

Il ritorno alla “normalità precaria”

Ora sembra che l’intero sistema atmosferico sia in grado di ricompattarsi e ritornare nella “normalità precaria”. In effetti, anche questo è un segno di transizione; periodo nel quale la massa gassosa che ci sovrasta inizia a subire quelle importanti variazioni, chiamate scambi termici, che ci portano verso il semestre freddo.

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