Il meteo e i cambiamenti climatici: l’incremento dei medicanes
Il meteo del futuro potrebbe riservarci delle sorprese. Secondo recenti studi, i cosiddetti “medicanes”, ovvero gli uragani mediterranei, potrebbero diventare più frequenti e intensi, raggiungendo la categoria 1 sulla scala Saffir Simpson, con venti che soffiano a 120 km/h. Questo fenomeno sarebbe causato dal riscaldamento globale.
Medicanes: cosa sono e come si formano
Il termine “medicane” è stato coniato nel 2005 dal ricercatore americano Kerry Emanuel e deriva dalla fusione delle parole “uragano” e “mediterraneo”. Questi fenomeni meteorologici, nella maggior parte dei casi, non sono veri e propri uragani, ma tempeste che assumono la forma di cicloni tropicali e che, nella loro genesi ed evoluzione, possiedono alcune caratteristiche tipiche dei sistemi tropicali.
Tuttavia, in alcuni casi, il sistema di bassa pressione può presentare caratteristiche tipiche di un ciclone tropicale, ovvero possedere un nucleo caldo, a differenza del nucleo freddo del ciclone extratropicale.
Il futuro dei medicanes secondo gli studi
Uno studio pubblicato sulla rivista AGU Geophysical Research Letters prevede che, in futuro, i cicloni mediterranei di tipo tropicale saranno meno frequenti, ma avranno strutture più robuste e persistenti, paragonabili a veri e propri uragani. Questi cambiamenti saranno evidenti entro la fine del secolo, in particolare dal 2081 al 2100, e i casi più estremi si verificheranno in autunno.
Attualmente, tali situazioni si verificano un paio di volte l’anno e raramente si raggiunge l’intensità di un uragano di categoria 1. “Nella fase di maturità i medicanes sono simili a uragani che si verificano nei Caraibi”, ha dichiarato González Alemán, ricercatore presso l’Università di Castilla-La Mancha (Toledo, Spagna), autore principale dello studio.
Il ruolo dei processi oceanici nella modellizzazione dei medicanes
Secondo González Alemán, l’inclusione dei processi oceanici nel processo di modellizzazione è fondamentale per avere una rappresentazione realistica dei medicanes. Il nuovo modello proposto dal ricercatore è più robusto e calcola parametri fondamentali come l’intensità delle precipitazioni e la “tropicalità”.
La “tropicalità” è un indicatore di quanto la struttura del medicane sia simile a quella dell’uragano atlantico, mentre il parametro di dissipazione dell’energia descrive il potenziale distruttivo. Nella ricerca si legge che entrambi i parametri aumenteranno di magnitudo nel corso del prossimo secolo.
il modello non esclude la possibilità che le tempeste raggiungano l’intensità di Categoria 2, anche se il risultato più probabile contempla tempeste di categoria 1, ha concluso González Alemán.