Il meteo e le sue implicazioni
L’incremento esponenziale delle emissioni di gas serra di origine antropica è un dato di fatto, quasi un assioma. Questo fenomeno è spesso associato al riscaldamento globale, una teoria che ha raccolto consensi sia tra gli studiosi che tra il pubblico generale. Ma è davvero l’unico fattore determinante nelle variazioni meteorologiche che abbiamo osservato negli ultimi decenni?
Il ruolo dei gas serra
La presenza di questi gas nell’atmosfera e la loro interazione fisica è un fenomeno ben noto alla comunità scientifica. Il loro ruolo è fondamentale per comprendere le variazioni del meteo sul nostro pianeta. Tuttavia, come abbiamo già sottolineato in precedenti articoli, la creazione di modelli meteorologici completi e definitivi è ancora un obiettivo lontano. Non esistono ancora processi certi che possano essere facilmente identificati e compresi all’interno di questi modelli.
Il futuro della meteorologia
Questo potrebbe implicare che in un futuro non troppo lontano, potremmo dover rivedere alcuni dei meccanismi di feedback attualmente in uso. Questi potrebbero indicare una riduzione significativa degli effetti causati dalle attività umane sul meteo. Tuttavia, è importante sottolineare che la maggior parte delle retroazioni di origine umana tendono a produrre un feedback positivo.
Le oscillazioni ENSO e il ciclo del carbonio
Negli ultimi dieci anni, molti di questi meccanismi sono stati studiati con maggiore attenzione. Ad esempio, le oscillazioni ENSO hanno un ruolo fondamentale nella variabilità interannuale del meteo globale. Inoltre, sono state condotte analisi più dettagliate sul ciclo medio del carbonio e il suo effetto sulla superficie terrestre e oceanica.
Il ruolo delle nuvole
Alcune teorie recenti hanno messo in luce un “punto oscuro”: il ruolo della copertura nuvolosa nei cicli di feedback e l’influenza che il CO2 può avere sulla loro formazione. Teoricamente, l’impatto umano potrebbe essere una delle cause minori di un riscaldamento che non può essere esclusivamente rivisto al rialzo.
La quantità di energia solare
Un altro aspetto da considerare è la quantità di energia solare che una nube è in grado di assorbire e il bilanciamento tra il calore trattenuto dalle nubi e quello rilasciato verso la terra. Secondo alcuni climatologi, l’energia solare assorbita dalle nubi dovrebbe prevalere, portando a una revisione al ribasso del riscaldamento.
Il compito dei modelli meteorologici
In questo contesto, l’obiettivo dei modelli meteorologici dovrebbe essere quello di diventare sempre più sofisticati, incorporando una serie di casi diversi, per avvicinarsi il più possibile a un punto di partenza. Questo permetterebbe di comprendere meglio la naturale e caotica espressione del sistema globale di previsione, identificando le variabili che divergono in modo esponenziale, i cosiddetti “punti di biforcazione”.
La previsione meteorologica e il cambiamento climatico
Se il modello è aperto, esso inevitabilmente includerà dati discordanti che indicano, a fasi alterne, quale potrebbe essere il processo di cambiamento climatico. Mentre in meteorologia, dove l’obiettivo è prevedere l’evoluzione di uno stato futuro, queste biforcazioni portano a una marcata impredicibilità dopo un certo lasso di tempo, nell’osservazione del meteo, esse concludono il sistema stesso su classi il cui stato si mostra “possibilista” e la cui maggior componente è riferibile alla statistica.
La sintesi
mentre in meteorologia queste “biforcazioni” sono subite, nello studio del meteo queste hanno tutte le prerogative per essere sfruttate per determinare una previsione meteorologica e statistica più completa ed estesa durante un ampio percorso temporale.