Il meteo di maggio: un viaggio tra passato e presente
Il mese di maggio di quest’anno si sta distinguendo per le sue temperature quasi estive. Tuttavia, non si può escludere la possibilità di improvvisi cambiamenti meteorologici, che potrebbero portare addirittura un ritorno del freddo artico. Questa situazione è in netto contrasto con quella dell’anno scorso, quando il meteo di inizio maggio era completamente diverso.
Il meteo di maggio 2019: un evento eccezionale
Ricordiamo che l’aria polare aveva invaso il Mediterraneo a partire dal 4 maggio 2019, portando un evento meteorologico straordinario che aveva dato un duro colpo alla primavera. Il freddo si era diffuso in tutta l’Italia, sia attraverso la Porta del Rodano che attraverso la Porta della Bora. Un evento di tale portata non si verificava da ben 62 anni, precisamente dal 5 maggio 1957, quando l’intera Penisola fu investita da una massa di aria artica che portò nevicate fino a quote basse al centro nord e fino a quote di bassa montagna al sud. In quell’occasione, la neve arrivò fino a Potenza. Durante l’evento dell’anno scorso, le temperature caddero di 10-15 gradi, soprattutto nel Nord Italia. Inoltre, a causa dei forti venti, le temperature percepite furono ancora più basse, dando la piena sensazione di un ritorno al pieno inverno.
Le conseguenze del freddo artico
A seguito dell’intrusione di aria artica, si sviluppò un intenso peggioramento del meteo, enfatizzato da un minimo ciclonico sul Mar Ligure in spostamento sull’Adriatico. Il maltempo fu davvero esplosivo e la neve a bassa quota fu il fenomeno più insolito. L’ondata di freddo tardiva colpì duramente l’Italia fino al 6 maggio, con freddo e abbondantissime nevicate che si portarono fino a quote collinari tra Alpi Orientali ed Appennino Settentrionale. Grazie all’intensità delle precipitazioni, i fiocchi si spinsero fino a 400 metri di quota e anche più in basso.
La nevicata del 5 maggio 2019
La nevicata di domenica 5 maggio 2019 fu eccezionalmente intensa ed inusuale sulle colline e l’Appennino Emiliano, dove caddero 30-40 cm a 500-600 m e fino a 60-80 cm oltre i 1000 m di quota. Non furono da meno le Dolomiti dove caddero 30-40 cm di neve e furono imbiancati anche i fondovalle prealpini. Il contesto di meteo così avverso fu accompagnato anche dai venti freddi e impetuosi che accompagnano le depressioni così profonde. A Trieste la bora superò i 100 km/h, sul Lago di Garda si ebbe una insolita mareggiata. La tramontana raggiunse poi picchi di 130 km/h in Liguria, nel savonese.
Le gelate in pianura
Questo evento meteorologico così insolito di Maggio vide anche, come ciliegina sulla torta, le gelate in pianura. E’ ciò che emerge dai rilevamenti ufficiali, tanto che addirittura sulla stazione meteo di Torino Venaria con una minima di -1.7°C. Altre località padane si avvicinarono a zero gradi, con locali record per il periodo.
Il freddo artico investe l’Europa
Oltre all’Italia, l’intera Europa Centro-Settentrionale fu investita dalla colata artica, con gelo e spruzzate di neve fino in pianura. Questa ondata di freddo così eccezionale vide le masse d’aria veicolate direttamente dal Polo Nord verso il Mar Mediterraneo, con l’anticiclone in posizione anomala sulla Groenlandia.
Maggio 2019: un mese eccezionale
Maggio 2019 fu nel complesso davvero eccezionale, con altre ondate di freddo inusuali che seguirono successivamente a ripetizione, tanto da portare altre fasi perturbate e persino la neve a quote molto basse per il periodo sull’Italia, addirittura nella parte centrale del mese e quindi a pochissima distanza dall’inizio dell’estate.