La situazione meteo attuale nelle Alpi
Nonostante le abbondanti precipitazioni registrate nel Nord Italia, le Alpi rimangono prive di neve. Questo è dovuto al fatto che la temperatura a cui l’acqua si congela, nota come zero termico, è rimasta costantemente elevata, impedendo alla neve di cadere al di sotto dei 3000 metri. Le previsioni meteo indicano che nei prossimi giorni lo zero termico si manterrà intorno ai 4000 metri di quota, come se ci trovassimo in piena estate.
Il meteo e l’influenza dell’anticiclone sub tropicale africano
La persistente fase anticiclonica con chiara impronta sub tropicale africana, che caratterizza la stagione fredda, trasporta nelle nostre latitudini masse d’aria decisamente più calde rispetto al periodo. Questo fenomeno mantiene il Mediterraneo caldo e non attenua il potenziale energetico in questa prima fase di Novembre.
Il meteo e il cambiamento climatico
Nonostante gli avvertimenti dei climatologi, la fine della normalità climatica, sia in Europa che altrove, ci sta cogliendo impreparati. Il legame tra alluvioni e crisi climatica è evidente: l’aumento delle temperature globali provoca una maggiore evaporazione dell’acqua, sia in mare che sulla terra ferma. L’aria più calda è in grado di trattenere una maggiore quantità di umidità (circa il 7% in più per ogni grado centigrado). Inoltre, il rallentamento della corrente a getto, anch’esso causato dal cambiamento climatico, fa sì che una perturbazione possa rimanere più a lungo in una determinata area.
Lo studio della World Weather Attribution
Circa un mese fa, la World Weather Attribution ha pubblicato uno studio che dimostra come il cambiamento climatico abbia già raddoppiato la possibilità che si presentino perturbazioni come quella che ha flagellato diverse regioni europee a settembre (Boris) e le abbia rese in media il 10% più intense. Questo significa che anche se i disastri a cui stiamo assistendo nella Spagna sud orientale sono ancora considerati eccezionali, lo sono e lo saranno sempre meno. La crisi climatica sta infatti cancellando sia il nostro concetto di normalità che quello di eccezionalità.
Le previsioni meteo per i prossimi giorni
Dal punto di vista meteo, le novità non saranno tante. Il flusso perturbato continuerà a scorrere tra Islanda e Penisola Scandinava. Sul Mediterraneo centrale e sull’Italia invece proseguirà inesorabile un periodo mite e stabile, contraddistinto dall’alta pressione. Dopo il 6/7 novembre, correnti via via più fresche dai quadranti orientali provenienti dal comparto russo-balcanico e che utilizzeranno lo scivolo dei bordi orientali e meridionali del campo di alta pressione, potrebbero creare le condizioni per l’isolamento di aria fredda in quota (goccia fredda) tra le nostre due Isole Maggiori, con conseguente nuova fase piovosa tutta da decifrare.
La cosiddetta “Estate di San Martino”
Ci avviciniamo, ironia della sorte, alla cosiddetta “Estate di San Martino”, con la speranza che non venga ricordata per il caldo fuori stagione, l’assenza di neve sulle Alpi e la perdurante fase siccitosa che attanaglia il Sud Italia.