Il meteo di novembre: un cambio di rotta
La prima decade di novembre ha rappresentato un punto di svolta per il meteo di questa stagione. Dopo un periodo di alta pressione che ha garantito un clima mite e stabile su gran parte del territorio italiano, ora correnti fredde provenienti dal nord-est hanno iniziato a influenzare il nostro Paese. Questo cambiamento ha avuto un impatto significativo soprattutto sulle regioni adriatiche e meridionali. L’arrivo di quest’aria fredda ha causato un notevole calo delle temperature, con previsioni meteo che indicano un peggioramento progressivo delle condizioni atmosferiche nei giorni a venire.
Un’ondata di freddo polare in vista?
Le previsioni meteo suggeriscono la possibilità di un’irruzione di aria fredda polare marittima proveniente dalla Groenlandia, che potrebbe influenzare gran parte dell’Europa, compresa l’area mediterranea. Gli ultimi aggiornamenti dei principali modelli di calcolo meteorologico evidenziano l’espansione di una vasta depressione fredda che, partendo dalla Gran Bretagna e dall’Europa centrale, potrebbe raggiungere la Penisola italiana intorno al 20 novembre. L’arrivo di queste masse d’aria fredda, insieme all’attivazione di depressioni sul Mediterraneo occidentale e nel Golfo di Leone, causerà un meteo instabile e condizioni di maltempo.
Inizialmente, l’arrivo di queste correnti polari potrebbe causare un leggero aumento delle temperature al Centro-Sud e nelle Isole Maggiori. Questo fenomeno sarebbe dovuto ai venti di scirocco, attivati dalle depressioni nel Mediterraneo, che trasporterebbero aria più mite. Tuttavia, nel Nord Italia si manterranno temperature più basse, favorendo la prima neve stagionale sulle montagne.
La neve sta per tornare sulle Alpi?
Il Nord Italia, con un meteo già più freddo rispetto al resto della penisola, si prepara a ricevere abbondanti nevicate lungo la catena alpina. Questo peggioramento del meteo, associato alla corrente polare marittima, porterà la prima vera ondata di neve della stagione. L’arrivo di questa perturbazione potrebbe favorire precipitazioni nevose di una certa intensità, soprattutto oltre i 1500 metri di altitudine. L’atteso accumulo di neve rappresenta una boccata d’ossigeno per il settore alpino, dove, fino ad ora, l’autunno è stato mite e povero di precipitazioni nevose.
Secondo le recenti previsioni meteo, l’area alpina dovrebbe essere investita da nevicate significative tra il 18 e il 25 novembre, con i maggiori accumuli concentrati sulle zone più elevate. Gli effetti saranno particolarmente pronunciati nelle regioni montane settentrionali, che vedranno così un primo manto bianco a ridosso dell’inverno. La situazione verrà monitorata attentamente, poiché la possibilità di neve a quote più basse resta al momento incerta.
Il persistere di condizioni meteo perturbate e il conseguente sviluppo di depressioni potrebbe portare ulteriori episodi di maltempo nelle settimane successive, estendendo il freddo fino alle zone centrali della penisola. Se il vortice polare continuerà a discendere verso sud, non è escluso che nuove perturbazioni invernali possano raggiungere l’Italia, estendendo la possibilità di nevicate anche oltre le Alpi, seppur con intensità minore.