Gennaio 2025 e Febbraio: a rischio fiumi atmosferici con neve record

Andrea Ricci
3 Min tempo di lettura
dreamstime_s_353114491 - Gennaio 2025 e Febbraio: a rischio fiumi atmosferici con neve record

I cambiamenti climatici globali stanno influenzando il meteo in modo sempre più imprevedibile. Tra i fenomeni emergenti spiccano i fiumi atmosferici, correnti d’aria che trasportano enormi quantità di umidità, causando precipitazioni intense, alluvioni e talvolta nevicate abbondanti. Questi fenomeni si verificano lungo altitudini intermedie, dove le basse pressioni favoriscono eventi meteorologici estremi.

Nel 2024, l’Italia e l’Europa centrale hanno assistito a precipitazioni record, specialmente nel Nord Italia e nelle zone interne di vari Paesi. In particolare, la combinazione tra aria polare fredda e flussi umidi ha generato nevicate eccezionali, con conseguenze che potrebbero estendersi anche all’area mediterranea.

La dinamicità dei fiumi atmosferici

I fiumi atmosferici sono caratterizzati da una forte variabilità, rendendo difficile prevederli a lungo termine. I dati indicano una tendenza preoccupante: le precipitazioni potrebbero intensificarsi lungo la Penisola Italiana, interessando le Venezie, il Centro Italia, la Sardegna e la Sicilia. Temperature al di sotto della media stagionale aumenterebbero la possibilità di nevicate eccezionali nelle Alpi e nell’Appennino, già particolarmente vulnerabili a questi eventi.

Formazione e dinamica dei fiumi atmosferici

Questi flussi di aria umida si originano in aree subtropicali calde, spostandosi verso latitudini più fredde. Quando l’umidità condensa, si verificano piogge torrenziali o nevicate. I fiumi atmosferici si associano spesso a cicloni extratropicali, la cui intensità amplifica la capacità di trasportare umidità su lunghe distanze. Questo fenomeno ha portato a episodi di piogge record e nevicate estreme, evidenziando l’interazione tra riscaldamento globale e dinamiche atmosferiche.

Il 2024: anno di svolta meteorologica

Il 2024 ha segnato un punto di svolta, con eventi meteorologici senza precedenti in Europa e nel Nord Italia. Il riscaldamento globale aumenta la capacità dell’atmosfera di trattenere umidità, intensificando le precipitazioni. Gli effetti collaterali sono stati evidenti: alluvioni lampo, frane e dissesto idrogeologico, soprattutto in aree impreparate. Questa situazione sottolinea la necessità di strategie di adattamento per ridurre i danni.

Previsioni per l’inverno 2024-2025

Proiezioni per l’inizio del 2025 indicano che l’Italia potrebbe essere colpita da piogge eccezionali, con temperature inferiori alla media stagionale. Il mese di febbraio 2025 rappresenta un periodo critico, con potenziali contrasti termici che potrebbero alimentare cicloni e perturbazioni di vasta portata.

Nevicate da record nelle aree montane

Le Alpi e l’Appennino potrebbero registrare accumuli di neve straordinari, con episodi definiti “epocali” per la loro entità. Le condizioni attuali suggeriscono un aumento delle probabilità di nevicate straordinarie che potrebbero entrare negli annali meteorologici.

Condividi Questo Articolo