Meteo metà gennaio 2025: alta pressione e instabilità residua dopo l’irruzione fredda

Giovanni Mezher
4 Min tempo di lettura
dreamstime_xxl_242334792 - Meteo metà gennaio 2025: alta pressione e instabilità residua dopo l'irruzione fredda

 

La fase fredda e perturbata attesa per il prossimo fine settimana, con l’arrivo di un’irruzione di aria artica, sarà breve ma incisiva, specialmente al Centro-Sud Italia, dove si prevedono condizioni di maltempo e possibili nevicate fino a quote basse o collinari. Tuttavia, questa parentesi invernale avrà carattere transitorio, lasciando spazio a una rapida rimonta dell’Alta Pressione, che potrebbe dominare il quadro meteorologico per gran parte della seconda metà di gennaio.

 

Breve irruzione artica: cosa accadrà?

Il flusso di aria fredda in arrivo tra il 13 e il 15 gennaio porterà un deciso calo delle temperature e fenomeni perturbati principalmente al Centro-Sud, con:

  • Nevicate a quote basse, specie lungo l’Appennino centrale e meridionale.
  • Venti freddi dai quadranti settentrionali, che acuiranno la sensazione di freddo (effetto wind chill).
  • Instabilità marcata, con piogge e rovesci anche intensi, soprattutto su Calabria, Sicilia e aree del versante adriatico.

Questo passaggio freddo durerà circa 48-60 ore, esaurendosi tra il 15 e il 16 gennaio. A seguire, l’Alta Pressione atlantica inizierà a consolidarsi sul Mediterraneo centrale.

 

Alta pressione protagonista dal 16 gennaio

Dopo l’irruzione fredda, le proiezioni indicano una rapida rimonta anticiclonica, che porterà stabilità diffusa sull’Italia. Dal 17 al 20 gennaio, il tempo sarà prevalentemente asciutto e soleggiato su gran parte del territorio, con le seguenti caratteristiche principali:

  • Bel tempo prevalente al Nord e al Centro.
  • Residui di instabilità su Calabria ionica, Sicilia orientale ed Est della Sardegna tra il 15 e il 16 gennaio.
  • Temperature notturne fredde, con gelate diffuse nelle aree interne e vallive, favorite dall’irraggiamento notturno.

 

Prospettive per la terza decade di gennaio

Con l’avvicinarsi della terza decade di gennaio, si intravedono segnali di una graduale perdita di forza dell’anticiclone. Questo potrebbe favorire un cambio di scenario con due possibili evoluzioni:

  1. Infiltrazioni umide oceaniche: Dall’Atlantico potrebbero arrivare deboli perturbazioni, portando un ritorno delle piogge sparse, soprattutto al Nord e sulle regioni tirreniche.
  2. Incursioni fredde nord-atlantiche: Più verso la fine del mese, non si esclude un possibile ritorno di correnti moderatamente fredde, capaci di riportare un temporaneo calo delle temperature e condizioni più instabili. Tuttavia, questa seconda opzione appare al momento meno probabile.

 

Condizioni termiche e venti

Durante la fase di alta pressione, le temperature tenderanno a risalire leggermente durante il giorno, soprattutto in pianura e lungo le coste. Tuttavia, il freddo notturno persisterà a causa della stabilità atmosferica e del fenomeno dell’inversione termica, con estese gelate nelle aree interne.

Il vento, prevalentemente dai quadranti settentrionali, perderà progressivamente intensità, contribuendo a un miglioramento del clima percepito.

 

In sintesi: stabilità con qualche fase dinamica

  • Dal 15 al 16 gennaio: Residua instabilità al Sud, tempo asciutto al Nord e al Centro.
  • Dal 17 al 20 gennaio: Alta pressione dominante con stabilità generale e freddo notturno.
  • Terza decade di gennaio: Possibili infiltrazioni umide e isolati episodi di instabilità, seguiti da eventuali irruzioni fredde verso la fine del mese.

Gli aggiornamenti futuri chiariranno se il mese di gennaio si concluderà con una nuova fase dinamica o se l’Alta Pressione continuerà a dominare la scena.

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