L’ultima decade di gennaio si prospetta caratterizzata da un quadro meteo piuttosto complesso e in continua evoluzione. Nonostante l’incertezza che domina le previsioni a lungo termine, si possono delineare alcune possibili ipotesi sui fenomeni atmosferici attesi, specialmente per l’Italia.
Cosa attendersi nelle prossime settimane?
Nei week-end, il Centro-Sud Italia potrebbe essere interessato da una fase di maltempo, con piogge e venti moderati. Successivamente, le precipitazioni si concentrerebbero principalmente sulle regioni meridionali e sulle Isole Maggiori. A seguire, l’anticiclone potrebbe riprendere il controllo, estendendosi su gran parte dell’Europa e influenzando significativamente il meteo italiano. Questa configurazione, tipica delle fasi di blocco atmosferico, garantirebbe condizioni stabili e temperature superiori alla media stagionale.
Tuttavia, verso la fine della seconda decade di gennaio, e con l’inizio della terza, potrebbe emergere un cambiamento più marcato. Si aprirebbe una fase potenzialmente più dinamica, con possibilità di ritorno a condizioni invernali più marcate.
Gli scenari meteo per l’ultima decade di gennaio
Le previsioni per l’ultima decade di gennaio risultano attualmente contraddistinte da una grande incertezza. I principali modelli matematici elaborati dai centri di calcolo globali propongono scenari molto diversificati. Analizziamo le principali ipotesi attualmente sul tavolo:
Ipotesi 1: persistenza dell’anticiclone
La prima e più probabile ipotesi è quella di un prolungamento del dominio dell’anticiclone. Questa configurazione porterebbe con sé un afflusso di aria mite di origine sub-tropicale. Le condizioni sarebbero quindi stabili, con temperature superiori alla media in montagna e fenomeni di inversione termica nelle pianure, accompagnati da nebbie dense e persistenti, soprattutto sulla Val Padana.
Ipotesi 2: ingresso temporaneo di aria fresca da est
Una seconda possibilità prevede un indebolimento parziale dell’anticiclone sul suo versante orientale. Questo permetterebbe un ingresso temporaneo di aria fresca dai quadranti orientali. Tale scenario comporterebbe un lieve calo delle temperature e un ritorno di condizioni più tipicamente invernali per alcune aree del Centro-Sud e delle regioni adriatiche. Tuttavia, si tratterebbe di un evento di breve durata, seguito da un nuovo consolidamento dell’alta pressione.
Ipotesi 3: arrivo di aria molto fredda dai quadranti orientali
Un’ulteriore possibilità, meno probabile nei modelli attuali, è quella dell’arrivo di una massa d’aria fredda di origine continentale all’inizio della terza decade di gennaio. Questo scenario aprirebbe la strada a condizioni meteo più rigide, con possibili nevicate a quote basse, soprattutto lungo l’Adriatico e al Sud. Tuttavia, i successivi sviluppi di questa configurazione restano incerti, con un possibile ritorno del flusso atlantico o di condizioni anticicloniche.
Ipotesi meno probabile: ritorno del flusso atlantico
Infine, l’ipotesi di un flusso atlantico basso, caratterizzato da perturbazioni più umide e piogge diffuse, risulta ad oggi tra le meno supportate dai principali modelli meteorologici. In questo scenario, tuttavia, sarebbe possibile un ritorno delle piogge anche al Nord Italia, che attualmente risulta tra le aree più secche del Paese.
Considerazioni generali sul meteo di gennaio
Le regioni settentrionali, e in particolare la Val Padana, potrebbero continuare a essere interessate da inversioni termiche, nebbie e scarsa ventilazione. Al contrario, il Sud Italia e le Isole Maggiori rimangono le aree più esposte a eventuali episodi di maltempo, soprattutto in caso di ingressi freddi da est.
L’evoluzione della terza decade di gennaio sarà probabilmente determinata da fattori a scala europea, come il posizionamento dell’anticiclone e le oscillazioni delle masse d’aria fredda dai quadranti orientali. L’incertezza meteo è alta, ma gli aggiornamenti continueranno a delineare con maggiore precisione lo scenario atteso.