L’evoluzione del meteo in Italia per questo periodo si preannuncia ricca di contrasti e caratterizzata da dinamiche atmosferiche che stupiranno. Prima, un’irruzione di aria fredda di origine artica porterà un’ondata di gelo e instabilità; successivamente, un’imponente rimonta anticiclonica restituirà stabilità e temperature anomale per la stagione, specialmente in montagna.
L’irruzione artica e le sue conseguenze
Tra Sabato 11 e Lunedì 13 Gennaio, una perturbazione artica attraverserà l’Italia, colpendo in particolare le regioni del Centro-Sud. In questa fase, si prevedono piogge diffuse e, nelle aree interne, la possibilità di neve a bassa quota, fino ai 500-600 metri. Questo cambiamento, sebbene breve, sarà incisivo: temperature in calo e venti freddi accentueranno la percezione del gelo.
L’Alta Pressione torna protagonista
Già entro la giornata di Lunedì 13, un potente Anticiclone di origine atlantica inizierà a espandersi sull’Italia, riportando condizioni di stabilità atmosferica. Tra il 15 e il 20 Gennaio, questa struttura dominerà su gran parte del Paese, garantendo cieli sereni e un clima stabile.
Le uniche eccezioni saranno alcune instabilità residue che persisteranno su:
- Calabria ionica,
- Sicilia orientale,
- Sardegna meridionale ed orientale.
In queste aree, il meteo sarà caratterizzato da una moderata nuvolosità e qualche isolata precipitazione. Dal 17 Gennaio, anche qui il tempo tenderà a migliorare, favorendo giornate più serene.
Temperature contrastanti: gelo in pianura, caldo anomalo in montagna
Nonostante il ritorno dell’Alta Pressione, le temperature minime rimarranno rigide durante la notte e nelle prime ore del mattino, soprattutto nelle valli interne, nelle pianure del Nord e nelle zone lontane dal mare. Qui si registreranno diffuse gelate, con valori spesso sotto lo zero.
Di giorno, il soleggiamento porterà un aumento termico, con valori in linea con le medie stagionali. Tuttavia, un’anomalia evidente riguarderà le temperature in montagna, specialmente sulle Alpi, dove si registreranno valori tipici di Aprile o Maggio, con massime che potrebbero superare i 10-12 °C. Questa situazione, preoccupante e rara per il mese di Gennaio, riflette l’intensità e la persistenza dell’Alta Pressione.
La terza decade di Gennaio: verso un possibile cambiamento
Con l’avvicinarsi della terza decade del mese, gli scenari meteorologici potrebbero subire un graduale mutamento. Le attuali proiezioni indicano un indebolimento progressivo dell’Alta Pressione, che potrebbe lasciare spazio a infiltrazioni di aria umida di origine oceanica.
Questa evoluzione potrebbe portare:
- Precipitazioni sparse da Nord a Sud,
- Maggiore nuvolosità,
- Possibili incursioni di aria fredda di origine nord-atlantica negli ultimi giorni di Gennaio.
Questi cambiamenti restano tuttavia incerti e necessitano di ulteriori aggiornamenti.
Anticiclone duraturo: un fenomeno sempre più frequente
La fase stabile e mite, prevista tra il 15 e il 20 Gennaio, potrebbe rappresentare l’apice di un periodo dominato dall’Anticiclone. Sebbene si tratti di una dinamica tipica per la stagione, ciò che colpisce è la crescente frequenza e durata di queste strutture anticicloniche, che si estendono su vaste aree e condizionano profondamente il meteo invernale.
Questa tendenza, che si sta osservando sempre più spesso, influisce sulla percezione dell’inverno italiano, riducendo l’occorrenza di fasi fredde e perturbate. Il risultato è un clima che alterna episodi di gelo repentini a lunghe parentesi di stabilità, spesso caratterizzate da temperature anomale in montagna e da giornate secche e soleggiate.
Il meteo di Gennaio, quindi, non smette di sorprendere: tra freddo artico, anomalie termiche e l’ennesimo dominio dell’Anticiclone, l’Italia si trova di fronte a un inverno decisamente fuori dagli schemi tradizionali.