Secondo le analisi meteo-climatiche, è stato confermato l’emergere di condizioni di La Niña nel Pacifico tropicale, rilevate nel mese di dicembre 2024. Questo fenomeno, parte del sistema noto come El Niño/Oscillazione Meridionale (ENSO), si distingue per temperature della superficie del mare inferiori alla media nell’area est-centrale del Pacifico equatoriale.
Sebbene le previsioni indichino una debole intensità, La Niña potrebbe comunque influenzare i modelli climatici globali, con ripercussioni su precipitazioni, temperature e fenomeni atmosferici estremi. Gli esperti stimano una probabilità del 59% che queste condizioni si protraggano fino al periodo febbraio-aprile 2025, per poi lasciare spazio a un ritorno a condizioni climatiche neutrali tra marzo e maggio (60% di probabilità).
La Niña: un episodio contenuto ma significativo
Secondo le proiezioni, l’intensità di questa La Niña sarà contenuta, con l’indice Niño-3.4 che difficilmente scenderà sotto i -1,0 °C per un’intera stagione. Tuttavia, anche fenomeni di modesta intensità possono influenzare la circolazione atmosferica globale.
Un elemento interessante è la tempistica inusuale con cui si è manifestato l’evento. Di solito, La Niña si sviluppa in altri periodi dell’anno, ma il generale riscaldamento delle temperature oceaniche globali potrebbe aver ritardato il suo esordio. Ciononostante, l’atmosfera ha mostrato segnali tipici di La Niña per diversi mesi, tra cui:
- Venti alisei intensificati rispetto alla norma.
- Modifiche nei modelli di precipitazione nelle aree tropicali.
Impatti globali di La Niña
Gli effetti di La Niña si manifestano su scala planetaria, alterando i regimi di precipitazione, temperature e fenomeni atmosferici estremi.
Effetti sulle aree tropicali
- Sud-Est asiatico e Australia: piogge più abbondanti, con un aumento del rischio di alluvioni.
- Costa occidentale del Sud America: periodi di siccità marcata.
- Africa orientale: possibilità di precipitazioni anomale, con alternanza tra eventi estremi e fasi di aridità.
Nel complesso, le condizioni di La Niña tendono a rafforzare i venti alisei, raffreddando ulteriormente le acque superficiali del Pacifico e provocando cambiamenti nella circolazione atmosferica globale.
Impatti su Europa e Italia
In Europa, gli effetti di La Niña sono meno diretti rispetto ad altre aree del pianeta, ma possono comunque influenzare la corrente a getto, alterando la posizione e l’intensità delle perturbazioni.
Per quanto riguarda l’Italia, le conseguenze di un evento debole come quello attuale potrebbero includere:
- Inverni freddi e secchi al Nord, con scarse precipitazioni e temperature rigide.
- Precipitazioni abbondanti al Centro-Sud, talvolta accompagnate da temporali intensi.
- Variabilità atmosferica accentuata, con bruschi cambiamenti di temperatura e condizioni meteo imprevedibili.
Prospettive e necessità di monitoraggio
Anche se questa La Niña si prevede debole, il fenomeno resta rilevante per le sue potenziali conseguenze sui sistemi climatici e socioeconomici. L’alterazione dei regimi atmosferici può amplificare il rischio di:
- Alluvioni nelle regioni più vulnerabili.
- Siccità prolungate in aree soggette a scarsità idrica.
- Ondate di freddo improvvise in Europa, con conseguenze sulla gestione dell’energia e sull’agricoltura.
L’analisi costante dei modelli climatici è fondamentale per anticipare e mitigare gli impatti di questi fenomeni. Monitorare le dinamiche di La Niña aiuterà a garantire risposte più tempestive, minimizzando le conseguenze sulle economie locali, sull’agricoltura e sugli ecosistemi più vulnerabili.