Le proiezioni meteo per l’ultima parte di gennaio delineano un cambiamento significativo rispetto alla stabilità osservata a metà mese. Il ritorno delle correnti atlantiche potrebbe segnare una fase caratterizzata da piogge diffuse, nevicate abbondanti in montagna, e un generale incremento dell’instabilità atmosferica su buona parte del Paese.
Il ritorno delle perturbazioni atlantiche
L’Atlantico tornerà protagonista, spingendo una serie di sistemi perturbati verso il Mediterraneo centrale e l’Italia. Questa dinamica porterà un’alternanza tra periodi di maltempo intenso e brevi momenti di tregua. Le regioni più colpite da questa configurazione saranno probabilmente quelle del versante tirrenico, mentre le aree adriatiche e del Nord potrebbero sperimentare condizioni più variabili, con precipitazioni meno omogenee.
Fenomeni intensi e clima invernale
Le perturbazioni atlantiche, note per la loro carica di umidità, potrebbero generare fenomeni intensi:
- Piogge abbondanti nelle regioni tirreniche e nelle aree montuose esposte, come Toscana, Lazio, Campania e Calabria.
- Nevicate significative sulle montagne, in particolare sopra i 1.000-1.200 metri nelle Alpi e sugli Appennini.
Sebbene non siano attese ondate di gelo estremo, il contesto rimarrà tipicamente invernale. Eventuali irruzioni di aria fredda, seppur brevi, potrebbero abbassare temporaneamente la quota neve sugli Appennini fino a 900 metri, ma senza raggiungere le pianure.
La neve: abbondante in montagna, rara in pianura
L’arrivo delle perturbazioni atlantiche sarà accompagnato da un aumento delle temperature, tipico di questo tipo di circolazione. Di conseguenza:
- Sulle Alpi, le nevicate si concentreranno al di sopra dei 1.000 metri, con accumuli importanti nelle località di alta quota.
- Sugli Appennini, la neve potrà scendere fino a 900-1.200 metri, ma solo in presenza di incursioni fredde legate al transito delle perturbazioni.
- In pianura, al Nord e nelle zone collinari del Centro, le nevicate saranno estremamente improbabili. Il clima mite associato al flusso atlantico manterrà le temperature troppo elevate per consentire nevicate a bassa quota.
Implicazioni del ritorno dell’Atlantico
Nonostante l’assenza di un freddo intenso, il ritorno dell’instabilità atmosferica rappresenta un cambiamento rilevante rispetto alla fase anticiclonica precedente. L’arrivo delle piogge è una notizia positiva per affrontare la crisi idrica che ancora interessa alcune aree del Paese, soprattutto dopo settimane di stabilità.
Le perturbazioni atlantiche potrebbero continuare a influenzare il clima italiano anche nei primi giorni di febbraio, aprendo scenari di ulteriore dinamicità.
Conclusioni provvisorie
L’ultima decade di gennaio si preannuncia come una fase meteorologica di grande interesse, con il ritorno del maltempo e una maggiore vivacità atmosferica. Sebbene la neve resterà confinata alle montagne, l’impatto delle piogge sarà significativo, specie per le regioni tirreniche.
Monitorare l’evoluzione di queste perturbazioni sarà cruciale per comprendere se il flusso atlantico potrà dominare a lungo o se ci saranno ulteriori sorprese meteorologiche nelle settimane a venire.