Il prossimo periodo vedrà un’Italia meteorologicamente divisa in due, con un Centro-Nord dominato dall’alta pressione e un Sud Italia colpito da una fase di maltempo intenso. Questo scenario, tipico di una configurazione barica con anticiclone sub-tropicale e una goccia fredda isolata, porterà stabilità atmosferica e temperature miti nelle regioni settentrionali, mentre al Sud e sulle Isole Maggiori si registreranno precipitazioni abbondanti e localmente intense.
Prossimi 10 giorni: il Centro-Nord sotto l’anticiclone
La presenza di un anticiclone alimentato da aria calda di matrice sub-tropicale, proveniente dal Nord Africa, garantirà condizioni di stabilità atmosferica sul Centro-Nord Italia e sul Centro-Nord Europa. Questo porterà cieli sereni, temperature superiori alla media stagionale e nebbie diffuse in Pianura Padana e nelle vallate interne. In montagna, invece, il clima sarà insolitamente mite, con temperature che potrebbero superare i 10-15°C a quote elevate.
La mitezza in quota rappresenta un contrasto evidente con le gelate notturne che potrebbero verificarsi nelle pianure settentrionali, soprattutto nelle aree interessate da nebbie persistenti. Per le regioni centrali, il maltempo in corso, che potrebbe durare fino a domenica 12 gennaio, lascerà presto spazio al ritorno dell’anticiclone, portando una fase stabile anche in queste aree.
Sud Italia e Isole: maltempo a ripetizione
Il Sud Italia e le Isole Maggiori, invece, saranno influenzati da un’area di bassa pressione che si isolerà come goccia fredda nel Mediterraneo. Questo sistema depressionario, previsto stazionare a lungo, porterà una sequenza di episodi di maltempo su Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania, Puglia e Basilicata. Le precipitazioni saranno intense e persistenti, con il rischio di accumuli significativi, soprattutto lungo i versanti orientali e meridionali esposti.
Precipitazioni abbondanti: le regioni più colpite
Le aree maggiormente interessate dal maltempo saranno:
- Calabria centrale: Qui, le precipitazioni saranno particolarmente abbondanti, con accumuli che potrebbero superare i 200 mm entro la fine dell’evento.
- Sicilia orientale: Le province di Catania, Siracusa e Ragusa potrebbero ricevere fino a 150-180 mm di pioggia, con rischio di locali allagamenti e disagi.
- Campania: Le piogge interesseranno in modo intenso le zone interne e il versante costiero, con accumuli fino a 90 mm.
- Sardegna orientale e meridionale: Anche qui si prevedono precipitazioni significative, con valori che potrebbero raggiungere i 60-90 mm, specie lungo i rilievi del Gennargentu.
Le altre aree del Sud, come la Puglia e la Basilicata, registreranno accumuli di pioggia meno rilevanti rispetto alle zone sopra menzionate, ma comunque significativi in alcune località, specie lungo le fasce collinari e costiere.
Conseguenze del maltempo
Il persistere di precipitazioni abbondanti in un arco temporale così prolungato potrebbe provocare allagamenti locali, frane e disagi nei trasporti, soprattutto nelle regioni già esposte a fenomeni estremi. Le coste tirreniche meridionali e i rilievi montuosi delle Isole Maggiori saranno particolarmente vulnerabili a smottamenti e accumuli d’acqua, data l’intensità e la durata del maltempo.
Una nazione divisa tra stabilità e dinamismo
L’Italia si prepara dunque a vivere un periodo di forti contrasti meteorologici. Mentre il Centro-Nord sarà avvolto da condizioni stabili e miti, il Sud continuerà a essere bersaglio di maltempo a più riprese per gran parte della seconda decade di gennaio. Questo scenario rappresenta un esempio delle configurazioni atmosferiche invernali che, negli ultimi anni, hanno mostrato una crescente tendenza a fenomeni estremi e a distribuzioni disomogenee delle precipitazioni.