L’Inverno 2023/2024: un avvio promettente
Con l’arrivo delle prime nevicate a quote basse, l’Inverno 2023/2024 si annuncia con un aspetto tipico del periodo, segnando il ritorno alla normalità che sembrava perduta. La stagione fredda si fa strada con una certa precocità rispetto agli ultimi anni, e il meteo ci regala scenari da cartolina in anticipo.
Le correnti d’aria artica che si dirigono verso l’Europa delineano un quadro favorevole a un inizio d’inverno vivace, tra freddo pungente e neve candida. Dimentichiamo l’anticiclone persistente che ha caratterizzato gli ultimi inverni, portando con sé temperature sopra la media e una certa staticità atmosferica.
Ma cosa ci aspetta realmente? L’avvio di Dicembre freddino può essere l’annuncio di un grande inverno? La risposta non è scontata e la storia meteorologica ci offre spunti contraddittori.
Il gelo improvviso: un fenomeno senza preavviso
Le ondate di gelo eccezionali, a volte, si presentano senza alcun segnale premonitore. Il meteo delle settimane precedenti a tali eventi è spesso insignificante, talvolta addirittura più mite del normale.
Nonostante un Dicembre che si preannuncia fresco, le previsioni a lungo termine suggeriscono che il clima potrebbe addolcirsi dopo l’Immacolata. Le correnti miti oceaniche potrebbero spazzare via il freddo artico non solo dall’Italia, ma anche da gran parte d’Europa.
Il grande freddo, al momento, non sembra in procinto di abbattersi sull’Italia, ma se dovesse arrivare, è probabile che ciò avvenga nel cuore della stagione, ovvero nei mesi di Gennaio e Febbraio, generalmente i più propensi a tali eventi. Dunque, c’è ancora tempo affinché si alternino fasi miti prima di un possibile grande evento.
Il gelo record e l’assenza di segnali premonitori
Il caldo può davvero innescare ondate di gelo record? Uno studio del 2012 del dottor Francis ha stimolato una ricerca più ampia su come il cambiamento climatico nell’Artico possa influenzare gli estremi climatici nelle medie latitudini dell’emisfero settentrionale, compresi i principali centri abitati.
Il rischio di ondate di gelo improvvise, con scarso preavviso, è concreto, come spesso prospettato dai modelli matematici nelle previsioni a due settimane. Anche se tali eventi raramente si concretizzano, non è detto che non possano verificarsi in futuro, soprattutto se il clima europeo più mite si regge su una fluttuazione climatica che potrebbe interrompersi all’improvviso.
L’ondata di gelo del 1985 è un esempio lampante: nessun indizio poteva far presagire un tale evento. Il freddo e la neve di quel Gennaio dimostrano che il gelo può arrivare inaspettato e essere previsto solo con pochi giorni d’anticipo.
Un Dicembre 1984 poco invernale
Il Dicembre del 1984 iniziò con un clima relativamente mite sull’Italia, l’Europa occidentale e la Scandinavia. La situazione meteorologica era caratterizzata da una circolazione ciclonica sul bacino centrale del Mediterraneo, ma senza particolari eventi di freddo.
Nei giorni successivi, il tempo divenne perturbato sul centro-sud dell’Italia, per l’azione di una depressione mediterranea. Tuttavia, il Nord rimase escluso da questo scenario, godendo di giornate soleggiate.
Il bel tempo si impose su tutta Italia, mentre una debole perturbazione atlantica avanzava verso l’Europa occidentale. Le condizioni meteorologiche rimasero stabili fino a metà mese, con un clima piacevole e scarse nuvolosità.
In conclusione, la prima parte dell’inverno 1984/1985 fu statica e senza indizi degli estremi eventi di freddo del mese successivo. Ma la sorpresa era dietro l’angolo e coglierà impreparati persino i più celebri meteorologi dell’epoca.
Quindi, mentre ci avviciniamo al cuore dell’Inverno 2023/2024, teniamo gli occhi aperti: la natura potrebbe ancora una volta sorprenderci con un colpo di scena gelido e spettacolare.