Il meteo delle festività: cosa ci aspetta?
Il clima natalizio e quello delle festività di inizio anno sono sempre un argomento di grande interesse e curiosità. Tuttavia, prevedere con esattezza le condizioni meteorologiche a lungo termine è un compito arduo e incerto. L’inverno di quest’anno, in particolare, si sta dimostrando imprevedibile e potrebbe riservare sorprese già nelle prossime settimane.
Il freddo che si sta accumulando in Siberia e Russia è di proporzioni notevoli, un fenomeno che non si registrava da anni in questo periodo. Anche il manto nevoso che ricopre ampie zone dell’Europa è significativo, con tempeste di neve che hanno colpito duramente nazioni come la Germania, seppellendo città come Berlino sotto uno spesso strato bianco.
L’avvio di questa stagione invernale ha sorpreso molti, smentendo le previsioni che indicavano un inverno mite e poco movimentato. Ora, però, i modelli numerici stanno rivedendo le loro proiezioni, suggerendo cambiamenti sostanziali nel clima dei prossimi mesi.
L’Italia ha finora risentito solo parzialmente di questi cambiamenti, ma si prevede un’imminente fase più mite con il ritorno dell’alta pressione. Tuttavia, questa situazione potrebbe non durare a lungo, lasciando spazio a nuovi e inaspettati sviluppi verso la fine di dicembre.
Movimenti intriganti in stratosfera
Per comprendere meglio le possibili evoluzioni del clima, è necessario esaminare la modellistica dell’alta atmosfera. Il fenomeno dello Stratwarming, se confermato, potrebbe giocare un ruolo cruciale nel determinare le condizioni meteorologiche del nostro continente nei mesi a venire. Negli ultimi inverni, l’assenza di episodi di stratwarming e un Vortice Polare eccessivamente potente hanno contribuito a stagioni particolarmente rigide.
Uno Stratwarming è un riscaldamento stratosferico improvviso e intenso, capace di spostare il Vortice Polare dalla sua posizione abituale, indebolirlo o addirittura dividerlo in due lobi separati. Questo può portare a un’inversione della circolazione occidentale e favorire l’arrivo di aria fredda artica a latitudini più basse, influenzando anche il clima italiano e del Mediterraneo.
La propagazione dello stratwarming in troposfera
La propagazione dello stratwarming dalla stratosfera alla troposfera, dove viviamo e respiriamo, è un processo lento che può richiedere dalle due alle quattro settimane. Perché questo avvenga, è necessario che stratosfera e troposfera, separate dalla tropopausa, “dialoghino” tra loro, permettendo che gli eventi in alto influenzino quelli in basso. In passato, abbiamo assistito a trasferimenti rapidi di questo fenomeno, come nel febbraio 2012 e nel 2018, che hanno portato a ondate di gelo e neve in Italia.
È quindi fondamentale mantenere la calma e osservare come si evolverà la situazione, considerando anche altre forze climatiche che potrebbero interagire tra loro. Il Vortice Polare, però, sembra non destinato a mantenere la forza vista negli ultimi inverni.
Le possibilità di un grande Inverno
Analizzando i modelli matematici dei prossimi giorni, potremo capire meglio cosa ci aspetta. Le premesse attuali suggeriscono un inverno molto promettente, soprattutto nella sua seconda metà, tra gennaio e febbraio. Oltre alla stratosfera, altri fattori climatici potrebbero allinearsi favorevolmente, come la Madden Julian Oscillation e le onde di Rossby, che potrebbero favorire la formazione di anticicloni di blocco sulla Groenlandia a partire dalla terza decade di dicembre. L’inverno potrebbe quindi entrare nel vivo subito dopo Natale, con l’ausilio prezioso della stratosfera.
Ma cosa è lo Stratwarming
Lo Stratwarming è un riscaldamento repentino della zona polare della stratosfera, un fenomeno meteorologico attentamente monitorato dagli esperti. Può manifestarsi in diverse intensità, da lieve a forte, e nelle sue forme più estreme (Major Stratwarming) può avere effetti significativi sul clima globale. Gli effetti dello Stratwarming possono estendersi a un cambiamento nel bilancio energetico del pianeta, con possibili ripercussioni sul clima globale. La comprensione di questo fenomeno è quindi fondamentale per prevedere e mitigare le sue conseguenze.