Le tempeste sabbiose e il loro impatto sul meteo
Le tempeste sabbiose, note anche come ghibli, sono un fenomeno meteorologico che si verifica con una certa frequenza durante la stagione invernale. Queste tempeste sono spesso accompagnate da venti che possono raggiungere velocità superiori ai 100 km/h. La loro origine è da ricercare in una particolare condizione meteorologica che coinvolge l’Africa.
In particolare, l’Africa risponde a questi flussi di aria temperata e umida, carichi di microparticelle sabbiose, spingendoli verso l’alto. Questo fenomeno colora di rosa i nostri cieli, creando un effetto visivo davvero suggestivo.
Il ruolo dell’aria fredda nel meteo
Quando un nucleo di aria fredda, proveniente dalle regioni polari o artiche, si sposta troppo verso sud-ovest, finisce per riversarsi nelle zone desertiche del nord Africa attraverso la porta atlantica del Marocco. Queste aree desertiche, essendo molto più calde rispetto all’aria fredda in ingresso, reagiscono in modo violento a questa “intrusione gelida”.
Si genera così una rotazione antioraria, attraverso un gomito barico molto acuto, che inizia a distaccare aria molto calda dalla sua sede naturale. Quest’aria calda, in risposta, si sposta rapidamente verso nord-nordest.
Il meteo e l’interazione tra aria fredda e calda
Più profondo e diretto è l’affondo freddo ad ovest-nordovest del continente africano, maggiore sarà la quantità di aria calda spostata. Questa “conquista” del bacino del Mediterraneo avviene in modo diretto e senza alcuna opposizione orografica.
Le caratteristiche fisiche di questo flusso di aria calda, essendo di peso specifico inferiore, guadagnano immediatamente quota, trasportate da fortissimi getti meridiani. Questi getti possono raggiungere altitudini superiori ai 4.000 metri e riescono a raggiungere con facilità anche aree ben più a nord dell’arco delle Alpi.
Il Mediterraneo e il meteo
Il Mediterraneo rifinisce il risultato finale, conferendo una componente più instabile al meteo. Si forma un marcato fronte occluso, alimentato da aria più fredda a nordovest di tale linea demarcatrice, che nella sua parte nordoccidentale si chiude con un vortice ciclonico.
L’aumento delle temperature è repentino, con valori che spesso superano la soglia dei 20°C anche in inverno, soprattutto nelle regioni più esposte a queste avvezioni calde. Le precipitazioni continue e abbondanti colorano il suolo con un pulviscolo giallognolo.
La durata delle tempeste sabbiose
Solitamente la durata di questi “torridi” affondi non è molto prolungata nel tempo, circa 24/48 ore. Essa, infatti, viene meno quando il flusso freddo inizia a diminuire di intensità o a spegnersi del tutto.
Attualmente, nelle zone dei versanti esteri alpini, si stanno verificando situazioni marcate di venti caldi di caduta. Solo quelle “conche felici” che vedono transitare questi flussi ben più in alto delle loro teste riescono a salvarsi. Tuttavia, questa è una situazione transitoria, poiché l’azione di erosione da parte dell’aria calda è molto più incidente e forte rispetto al cuscinetto freddo che viene sormontato.