Analisi del meteo: un approccio ciclico
Nel corso dell’intera stagione invernale, abbiamo frequentemente analizzato l’evoluzione del meteo utilizzando un termine chiave: “ciclico”, ovvero con una cadenza regolare. Questa caratteristica offre una delle molteplici interpretazioni per prevedere, con un adeguato anticipo, possibili scenari futuri, non necessariamente imminenti.
Le correnti ad alta quota e il loro ruolo nel meteo
I fattori che influenzano, talvolta in modo molto evidente, questo aspetto sono probabilmente da ricercare in una regolare e quasi “programmata” ondulazione delle correnti ad alta quota. Questo fenomeno può essere visto come una sorta di memoria “retrograda e rudimentale” che il meteo possiede.
Se una stagione, non solo quella fredda, si “apre” con una situazione che mostra queste indiscutibili prove, l’atmosfera assume un modello “ripetuto” e “cadenzato” nel tempo con una regolarità che, a volte, sfiora la pura espressione matematica.
La persistenza media delle strutture bariche
La stessa persistenza media di alcune strutture bariche ne delinea i contorni e gli “eventi”. Molti studiosi del meteo e delle relative “varianti” sono da tempo alla ricerca di un legame che possa riprodurre tale situazione attraverso un’esatta interpretazione, in termini di puro calcolo matematico.
Previsioni meteo basate su equazioni lineari
Ritornando ai “nostri tempi”, possiamo affermare, basandoci su questa “tendenza”, che una equazione lineare, risultato di un’elaborazione numerica, può essere “prevista” (con un ampio margine e a lungo termine) proiettando una potente luce per penetrare “l’oscurità evolutiva”.
La mappa inclusa in questo editoriale, osservata da molto tempo nella sua relativa scadenza temporale, mostra tutti i segnali, dopo una fase di apparente stasi, che indicano una ripresa di questo “lavoro” che l’atmosfera svolge, nel segmento spazio/tempo, in modo reiterato.
La logica delle previsioni meteo
Se seguiamo questa logica, osservando i relativi legami e cercando di “appiattire” i “salti previsionali”, possiamo affermare che il suo reale valore (attendibilità) può essere interpretato in modo non “decrescente”, ma “crescente”.
Solo anticipando una tendenza si può, anche sommariamente, definire una “scadenza”. Questo ragionamento è valido anche su base non necessariamente stagionale; ma attraverso una rilettura del meteo a “ritroso”, si possono stabilire dei “legami” molto stretti con situazioni già riscontrate in anni passati.
Il vortice polare e il meteo mediterraneo
Siamo quindi in vista dell’ennesima saccatura del vortice polare nell’area mediterranea.