Analisi delle previsioni meteorologiche
Un interrogativo di rilevante importanza emerge nell’analisi delle previsioni meteorologiche per le prossime 48 ore. La questione riguarda la possibilità che una depressione, che si sta formando nell’area mediterranea sulle coste centrali tirreniche, possa portare neve in pianura sulle regioni Padane.
Le correnti in gioco
Analizzando le carte meteorologiche fornite da UKMO e GFS, si nota un elemento chiave. Entrambi i modelli mostrano correnti al suolo che si estendono dal levante della nostra Penisola fino alle regioni padane di NE. Queste correnti non sembrano avere origine “nord balcanica”. Il modello UKMO, in particolare, evidenzia che le correnti, scivolando lungo il bordo orientale della bassa pressione, provengono dal medio e basso Adriatico, con una componente che sembra provenire dal basso Mediterraneo centro orientale.
Le previsioni del GFS
Le previsioni del GFS, nel loro aggiornamento delle 12, presentano una situazione leggermente differente da quella UKMO, ma che non cambia sostanzialmente la previsione. Il modello americano sposta di qualche grado verso est la depressione, evidenziando sempre chiaramente che sul bordo orientale della LP non vi sono correnti da nord est, ma correnti al suolo che sembrano provenire dalla stessa area indicata dal primo modello.
Le previsioni per il fine settimana
Nonostante le previsioni entusiasmanti dei centri meteo nazionali, non sembrano esserci possibilità di neve a quote basse sul settore padano centro orientale entro la fine della settimana. Se ci saranno precipitazioni nevose, queste saranno localizzate a quote intorno ai 400 mt circa. Per quanto riguarda le regioni del ponente, come la Lombardia più occidentale ed il Piemonte, la possibilità di neve potrebbe scendere anche sotto la soglia dei 300/400 mt.
Le previsioni per le altre regioni
Per le altre regioni, a sud della Padana, comprese tra il Lazio settentrionale e Marche centrali, la quota neve dovrebbe essere oltre i 600/700 mt, ma solo nella tarda giornata di domenica. Il ritorno del freddo, quindi una nuova ondata invernale, si manifesterà solo dopo lunedì.
Un’anticipazione sul futuro
Anche se è prematuro, questa nuova ondata di freddo, che si prospetta molto più intensa di quella di fine febbraio e inizi di marzo, potrebbe portare neve a quote molto basse sulle regioni interne centrali fino a lambire le coste di Marche ed Abruzzi.