Analisi del meteo: un cambiamento in vista
Il meteo, come sappiamo, è un fenomeno in costante evoluzione. Recentemente, sembra che l’Atlantico non rappresenti più la principale minaccia. Infatti, l’erosione dei geopotenziali è causata sia dalle correnti polari continentali, provenienti dal nord-est, sia da quelle derivanti dalla rotazione oraria dell’alta pressione delle Azzorre, che si unisce a una nuova matrice sub-tropicale oceanica.
Revisione delle previsioni meteorologiche
Molte delle previsioni meteorologiche fatte in passato devono essere necessariamente riviste. Ad eccezione di una parziale e attuale interferenza delle correnti atlantiche sulle nostre regioni più settentrionali, tutto il resto sembra cambiare. Inaspettatamente, una bolla stabilizzante si dirige verso le latitudini sub-polari (Paesi finnici), creando le condizioni per una figura dinamica di alta pressione riferita a un’alta pressione nord-continentale con geopotenziali notevoli.
Un nuovo scenario meteorologico
Allo stesso tempo, l’iperattività del vortice polare e del vortice d’Islanda si attenua, lasciando spazio a un anticiclone molto ben sviluppato in longitudine. A prima vista, potrebbe sembrare che il meteo non stia per cambiare drasticamente. Tuttavia, questa “fuga nord europea” apre molte possibilità e potenziali situazioni di marcato contrasto termico sul bacino centro-orientale del Mediterraneo.
Un raffreddamento in arrivo?
Potrebbe iniziare un primo, seppur timido, raffreddamento dell’Europa nord-orientale che potrebbe estendersi gradualmente, data la configurazione, anche alle nostre regioni. Al momento, la fase calda estiva viene confermata, anche se non tutti i modelli numerici sono perfettamente allineati. Tuttavia, emergono seri dubbi a causa dell’evidenza di una marcata “rottura” di uno schema, che vedeva il vortice d’Islanda e l’alta pressione oceanica come insoliti protagonisti del meteo sul bacino del Mediterraneo.
Un cambiamento di direzione
sembra che la principale minaccia non sia più a ovest-nord-ovest, ma a nord-est, con uno spostamento dell’asse principale di saccatura di qualche migliaio di chilometri più a est. Questo rappresenta un cambiamento significativo nelle previsioni meteorologiche, che richiede un’attenta analisi e monitoraggio.