Analisi del meteo: l’evoluzione del ciclone freddo
Il ciclone freddo, noto come V P, nonostante i suoi tentativi marginali di proiettare saccature nell’area mediterranea, non sembra essere particolarmente determinato a conquistare il nostro territorio. Piuttosto, nella sua evoluzione, sembra preferire la parte dell’Atlantico europeo per esercitare la sua influenza, sostenuto dalla sua “cugina” semipermanente d’Islanda.
Le previsioni del modello GFS
Se questa evoluzione dovesse verificarsi, si creerebbe una stretta gola, come previsto dal modello GFS per il 5 settembre, tra un cavo d’onda di origini polari e un promontorio di matrice basso europea. Questo scenario si inserisce in un contesto di notevoli scambi termici che, secondo le proiezioni del modello, penalizzerebbero l’anticiclone delle Azzorre e favorirebbero una nuova rimonta dinamica, sempre su base subtropicale, dell’anticiclone finnico.
La situazione in Italia
La nostra Penisola, dopo una breve fase di instabilità, sembra destinata a rimanere lontana da questi “scambi termici” e protetta da uno scudo anticiclonico. Questo scenario, se visto in questi termini, sembrerebbe indicare un lento declino della stagione estiva, caratterizzato da “infiltrazioni” e contrasti tra aria continentale proveniente da NNE e aria oceanica proveniente da WNW.
Il “lago freddo” tra Groenlandia e Islanda
Tuttavia, non dobbiamo dimenticare la formazione, ormai consolidata, di un “lago freddo” tra Groenlandia e Islanda. Quest’area, che si è raffreddata in anticipo, potrebbe consolidarsi grazie a questa disposizione delle figure pressorie menzionate e rimanere in loco per un periodo prolungato. Al momento, il “motore principale” che dovrebbe trascinare quest’aria più fredda dalle alte latitudini continentali (settore polare) verso le medio basse, sembra essere non reattivo.
Le previsioni per il futuro
Possiamo quindi aspettarci una fase ancora abbastanza lunga di “tempo estivo”, accompagnata certamente da temperature “settembrine”. Tuttavia, dobbiamo sempre tenere in considerazione che la prima e decisiva pulsazione dinamica dell’HP oceanico verso nord potrebbe rappresentare un colpo quasi senza preavviso alla chiusura totale e definitiva del semestre caldo. Questo potrebbe accadere, ma siamo nel pieno campo delle ipotesi, verso o tra la prima e la seconda decade del mese prossimo venturo, attraverso un “marcato” crollo termico nell’area mediterranea.