Analisi del meteo: un viaggio nel tempo
Ricordiamo l’anno passato, più precisamente tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Il nostro continente si trovava in una situazione molto simile a quella prevista dal modello delle ECMWF. Il meteo era caratterizzato da un blocco bicellulare anticiclonico: una robusta alta pressione di origine continentale, russa/balcanica, a est, e una costante presenza dell’alta pressione delle Azzorre a latitudini molto elevate, nella sua fase di spinta dinamica. Tra queste due figure pressorie, si insinuava una depressione del vortice polare, che faticava a progredire verso est, quindi verso la nostra penisola, a causa di un potente muro di alta pressione sull’Europa orientale (blocco continentale).
Il meteo attuale: un parallelo con il passato
Oggi, guardando indietro e paragonando le due situazioni meteorologiche, possiamo trovare molte somiglianze. È previsto un promontorio in espansione verso il Mediterraneo centro-orientale, di origine subtropicale, che spinge una curvatura oraria più ampia (onda convessa) fino alla Russia centro-orientale. Questo è dovuto a un cavo d’onda molto pronunciato con un asse di depressione inclinato NNE/SSW di circa 35° (west shift).
Le correnti in quota e il loro impatto sul meteo
La risposta a questa configurazione è una disposizione delle correnti in quota di orientamento stabilizzante, con richiami, sempre in quota, di correnti da SSW. Questa configurazione viene definita bloccata e, al momento, ha ripercussioni sul nostro paese di carattere ancora non autunnale.
Il futuro del meteo: previsioni e possibili scenari
Va detto che, in media, una situazione del genere può mantenere questa geometria barica per due o tre giorni al massimo. Il suo epilogo naturale è quello di portare una maggiore incisività delle curvature cicloniche verso il Mediterraneo che, entro la prima decade di ottobre, potrebbero causare persistenti e diffuse precipitazioni sulle nostre regioni centro-settentrionali. È previsto, in seguito, un nuovo flusso di aria polare verso il Mediterraneo centro-occidentale in graduale trasferimento verso quello centrale.