Analisi del meteo: previsioni e cambiamenti
Il meteo, come sappiamo, è un elemento in costante evoluzione. Le previsioni meteorologiche, infatti, sono soggette a cambiamenti continui, dovuti a una serie di fattori che influenzano il meteo a livello globale. In particolare, il modello meteorologico attualmente in esame prevede una graduale cessazione di interferenze fredde e isolate in quota, dirette verso la Penisola Iberica, in particolare le coste portoghesi.
Il ruolo dell’HP Atlantico
Un elemento chiave in questo scenario è l’HP Atlantico, che sembra destinato a riprendere a spingere i suoi geopotenziali verso latitudini più settentrionali, in particolare il comparto finnico. Questo processo non sarà immediato, ma dovrebbe concludersi entro 5/6 giorni, probabilmente tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. Di conseguenza, le correnti calde e umide provenienti dal basso Mediterraneo saranno sostituite da correnti più fredde provenienti dal nord Europa.
Le previsioni del modello UKMO
Il modello UKMO prevede questa evoluzione attraverso una perdita a 500 hpa di livello (altezza) dei geopotenziali. Se tracciassimo un asse che unisce le quote con maggiore decremento, potremmo dedurre che le nostre regioni nord orientali saranno le prime a essere interessate da questo nuovo orientamento delle correnti. È probabile che entrerà aria più fredda che, contrastando con quella preesistente più calda, potrebbe generare ciclogenesi sul settore di levante, tra la parte settentrionale dei Balcani e le nostre regioni di NE.
Un’ipotesi ancora da confermare
Questa situazione è al momento solo un’ipotesi, ma è probabile che venga confermata dalle prossime emissioni matematiche. L’inizio di questa situazione più tipica del periodo autunnale dovrebbe verificarsi sempre al limite della prima decade di Ottobre (11/12 del c.m.).
Le attese precipitazioni
Per quanto riguarda le tanto attese precipitazioni, al momento non c’è un chiaro orientamento. Infatti, secondo la maggior parte dei modelli meteorologici, sembra che il tanto atteso flusso zonale (correnti atlantiche alle medie e basse latitudini europee) sia ancora assente. Questa mancanza è attribuibile a una “cronica” latitanza del vortice islandese.
Un nuovo capitolo del meteo
Possiamo quindi considerare chiuso questo capitolo di fase “estiva” prolungata e aprire un nuovo capitolo, “EX NOVO”, del meteo.