Analisi delle previsioni meteorologiche
Per comodità, ho deciso di utilizzare la mappa dell’ECMWF, al fine di confrontare le varie discrepanze con il modello americano. Tuttavia, in realtà, l’analisi dell’approccio probabilistico si basa sul modello GFS.
Considerazioni sulle previsioni
Ho preso in considerazione le previsioni del “Global Forecast” dal 10 gennaio 2005 al 13 gennaio 2005 fino al run delle 12Z. Da questa analisi, si possono trarre alcune conclusioni interessanti.
Tra il 23 e il 27 del mese corrente, si possono identificare delle tendenze bariche molto affollate, che potrebbero indicare un possibile percorso meteorologico per il periodo in questione. Si possono individuare tre punti di maggiore “affollamento”, rappresentati da tre “ondulazioni d’onda” di diverso colore, che attraversano con maggiore frequenza l’Europa centro-settentrionale.
Analisi delle zone geografiche
Un’onda in espansione e affermazione verso il bacino centrale del Mediterraneo (vedi ellissi di diverso colore) potrebbe essere causata da tre spinte dinamiche diverse, ma molto simili, situate tra la Groenlandia occidentale e l’Islanda orientale.
Queste aree geografiche “teoriche” sono state individuate attraverso le “strette frequentazioni” bariche alla quota di 500 hpa. Questa quota ha evidenziato, in tutti i runs considerati, circa 12 su 18 punti focali dati dalle maggiori frequenze.
Interpretazione dei risultati
Il risultato ottenuto sembra promettente, come indicato dalla stessa tecnica applicata. Le probabilità sono crescenti tra tutti quei numeri che presentano la seguente scala di valori: 1,9…1,8…1,7…1,6… ecc… ecc…, fino a raggiungere l'”iperbolico” rapporto di 1/1. Questo valore non è mai stato riscontrato nella teoria dei grandi numeri applicabili alla teoria del “caos”.
Pertanto, possiamo supporre che l’evoluzione delineata dai processori di calcolo numerico potrebbe tradursi in una realtà “probabile” con una possibilità compresa tra il 50% e il 60%.
Previsioni a lungo termine
Considerando il lunghissimo periodo “mediato”, il risultato sembra essere “ottimo”, quasi una conferma della “realtà” che avvicina quel modello a 240 h, proiettandolo e accostandolo ad un periodo quasi individuato.
Dopo questa fase interlocutoria di freddo per le nostre regioni centro-meridionali del versante adriatico, con la possibilità, tra sabato e domenica, di vedere neve a quote medio-basse (circa 300 mt), seguirà un’ulteriore spinta anticiclonica verso la nostra Penisola. Tuttavia, la sua “vita” sembra breve e soggetta ad un radicale affondo del VP sull’Europa centro-meridionale, con annessa seccatura dai GPTS di matrice artico/polare.