Analisi delle previsioni meteorologiche: un’occhiata alla situazione attuale
Da qualche tempo, le previsioni meteorologiche indicano un aumento significativo del riscaldamento stratosferico, che dovrebbe raggiungere la tropopausa e successivamente esercitare una pressione fredda sulle quote medio basse dell’atmosfera, propagandosi poi al suolo. L’effetto più evidente e tangibile di questo fenomeno si sta manifestando nel settore europeo della Russia, dove le temperature stanno registrando valori eccezionali, mediamente intorno ai -30° C. Si ipotizza quindi che il “grande lago gelato” sia stato già individuato e che manchi solamente la giusta “spinta” per estendersi verso il settore dell’Europa centrale o centro meridionale. Questo sembra essere il fulcro della questione.
Le possibili soluzioni alla luce dei processi fisici
Se ci allontaniamo dall’interpretazione numerica dei modelli matematici, possiamo già individuare alcune possibili soluzioni. Queste devono necessariamente distaccarsi dal determinismo e orientarsi verso la logica dei processi fisici.
Una prima soluzione potrebbe vedere il nucleo gelido (o più impulsi artico-continentali) passare appena oltre le Alpi e poi ripresentarsi quasi intatto nelle sue caratteristiche gelide, data la sua velocità di traslazione, dalla porta del Rodano e tuffarsi nel Mediterraneo. Ne conseguirebbe una fase primaria di forti precipitazioni nevose per tutto il centro-nord e poi una fase secondaria di gelo e freddo intenso su queste stesse zone e di neve fino a quote pianeggianti/basse anche al sud.
Una seconda soluzione potrebbe vedere come bersaglio i Balcani e, di conseguenza, favorirebbe tutto il settore est della penisola con freddo intenso e nevicate, mentre il settore di ponente italiano sarebbe più ai margini.
Una terza soluzione potrebbe prevedere l’entrata diretta del nucleo nel Mediterraneo con direttrice NE/SW e nel caso gelo ma nevicate meno consistenti al nord, freddo intenso e nevicate copiose su tutto il centro-sud.
Le soluzioni più probabili e le previsioni future
A nostro avviso, le soluzioni più probabili sembrano essere la prima e la seconda, con uno step successivo anche per la terza opzione. Stiamo parlando infatti di una situazione a livello stratosferico, del tutto eccezionale con una terza pulsazione calda già partita e addirittura una quarta prevista: ciò fa propendere non per una sola “incursione” fredda/gelida, ma per un “unicum” freddo che potrebbe assumere anche carattere di durata e persistenza a partire dal 26/28 p.v.
Non vi sono precedenti “chiari” circa questo tipo di situazione (entità dello Strat-Warming) che sta giorno dopo giorno propendendo per un fortissimo anticiclone polare in veloce trasferimento dai piani isobarici più elevati a quelli più bassi, unitamente ad una situazione di blocco atlantico: il tutto farebbe e lascerebbe presagire ad una serie di retrocessioni molto fredde ed inserite in una vera e propria circolazione “opposta alla normale oscillazione zonale” per tutto il comparto europeo centro-orientale e anche mediterraneo.
Le teleconnessioni e l’impatto orografico
Aggiungiamo la teleconnessione prevista fra indice AO e l’indice NAO, che a tutt’oggi vede una AO in calo drastico fino a valori a fondo scala (-4) e una NAO tendente al neutro/lieve negatività (-1) a partire sempre dai giorni 26/28 prossimi: una teleconnessione fra i due indici più che positiva per il comparto europeo intero, giacché non dimentichiamo che una forte caduta dell’indice NAO potrebbe lasciar pensare ad uno “scivolamento” troppo occidentale del/dei nucleo/i freddo/i.
Da ultimo ma non di minore importanza sottolineiamo come, sempre per decorse esperienze passate, generalmente il determinismo legga la reale portata di tali evoluzioni “stratosferiche” solo a breve distanza temporale dagli eventi, vale a dire 72/96 h prima: il che ci lascia anche pensare che i modelli deterministici non cominceranno a leggere la reale portata di questi prossimi eventi, prima dei giorni 23/24 prossimi. Non ultimo inciderà molto l’impatto orografico (morfologia del terreno) che potrebbe far cambiare, di non poco, la situazione espressamente “ottimistica”.
Aspettative future
Attendiamo quindi, senza farci cogliere da slanci e paroloni eccessivi e fuori luogo, questo evento. Se l’aria fredda varcherà, tramite un obbligato percorso, la porta del Rodano, possiamo aspettarci un “remake” molto interessante.